Ciclovie, trekking e cultura, il turismo al lago diventa “esperienziale”

Per sfuggire dalla "trappola della stagionalità" gli operatori cercano un nuovo approccio alla vacanza: tra trekking e ciclovie, l’offerta del Trasimeno diventa una “esperienza”
Dall'Aglio, responsabile di Sviluppumbria: «Gli arrivi di visitatori in massa non saranno mai la vocazione della regione». Le iniziative di Paola Alunni e Fabrizio Pepini

Osservando Las Vegas alcuni economisti americani si resero conto che quello che compravano i turisti della città più trasgressiva dell’America era l’esperienza. Il professore Fabio Forlani, ricercatore del dipartimento di Economica dell’Università di Perugia, sa bene che l’Umbria non è Las Vegas, ma è convinto che l’approccio esperienziale sia la chiave di volta per ripensare il modello di vacanze nella regione. Da qualche tempo nell’ambito del progetto “UniPg pensa il Trasimeno” studia quale nicchia di turisti possa essere interessata a fare l’esperienza del comprensorio: natura, verde, ritmi di vita lenti, cibo sano e biologico. «Il modello di turismo umbro – argomenta Forlani – quello spirituale, quello della vacanza estiva al lago, sta invecchiando. Esistono tante micro motivazioni che rimediano flussi diversi e sui cui bisognerebbe puntare in località più piccole come il Trasimeno» .

Destinazione strategica – Chiara Dall’Aglio, responsabile per la sezione turismo di Sviluppumbria, sostiene l’importanza del comprensorio del Trasimeno: «Il lago è il più grande del centro Italia ed è una destinazione molto ricercata soprattutto dai Paesi del Nord Europa, che trovano nel turismo lacustre la destinazione ideale ». Secondo i dati della Regione, da solo l’anno scorso il lago ha attratto il 17% dei turisti di tutta l’Umbria. Tuttavia, nonostante le numerose presenze, Dall’Aglio sottolinea come l’offerta del Trasimeno presentasse una certa obsolescenza e sia stata integrata alla luce delle caratteristiche del lago. «Grazie all’intraprendenza delle associazioni locali sono nate tutta una serie di offerte turistiche in linea con la vocazione verde del comprensorio – dice la dottoressa – e che comprendono cammini, ciclovie ed ippovie».

Fonte: Regione Umbria. I dati dimostrano il numero degli arrivi nel 2019 e il numero delle presenze (turisti che si fermano e pernottano sul territorio).

La trappola della stagionalità –
Come dimostrano i grafici, il Trasimeno riesce ad attrarre moltissimi turisti e neanche il Covid ha scalfito l’arrivo dei vacanzieri nel lago. Tuttavia, il flusso è tutto concentrato in una fascia temporale che va da metà luglio a metà settembre. Per evadere dal problema della stagionalità, il comprensorio punta ora sull’approccio esperienziale, offrendo la possibilità al turista di immergersi nella realtà del Trasimeno. Secondo il professor Forlani questo «approccio può far uscire il comprensorio dalla trappola della stagionalità». Michele Benemio, presidente del consorzio URAT che riunisce gli albergatori e i ristoratori del Trasimeno conferma la tendenza: «Le strutture del lago sono strutture stagionali, che a causa del coronavirus hanno subito pesanti interruzioni, sono quasi tutte all’aperto e hanno bisogno di tanta manutenzione per rimanere attive».

Il cicloturismo di Green Heart – «Le nostre offerte sono indirizzate a mostrare al turista il nostro modo di vivere lento, nel rispetto della natura», spiega Paola Alunni, socia fondatrice della società Green Heart. Il Tour Operator, che con il suo nome vuole onorare la vocazione verde della regione, offre una delle esperienze su cui il professor Forlani sta facendo ricerca: il cicloturismo. Intorno al lago, infatti, si snoda un percorso ciclabile. Malgrado il progetto non sia completo nella sua interezza e includa ancora strade sterrate, il percorso, lungo circa 60 km, è un’attrattiva per i cicloturisti. Green Heart ha compreso le potenzialità di questa opera e si è così organizzata: «Abbiamo un parco bici che spazia dalle mountain bike, alle eco bike, alle bici che permettono di svolgere l’esperienza del “downhill”, sport ciclistico estremo che consiste nel percorrere in discesa un pendio».

Camminare guarisce – L’altra nicchia esperienziale è quella dei camminatori. Castiglione del Lago è tappa della via Romea Germanica, che dalla Germania continentale raggiunge Roma. Sotto il cappello del “trekking spirituale” nel 2018 è stato anche inaugurato un percorso intorno al Trasimeno di 160 km. Tutto è iniziato quando più di dieci anni fa Fabrizio Pepini, originario di Passignano sul Trasimeno, scopre di avere un tumore, molla tutto e si mette in cammino. Dopo varie esperienze, come quella del cammino di Santiago in Spagna, guardando il suo lago capisce: «Perché non fare un cammino anche qua, perché cercare la bellezza altrove quando è proprio sotto i nostri occhi?». E’ così che nasce “la via del Trasimeno” e l’associazione “Camminare Guarisce” di cui oggi Fabrizio, in ottima salute, è presidente.

Autore

Arianna Papalia

Nata a Catanzaro il 29/10/1993. Consegue una laurea in Lingue e Civiltà Orientali presso l'Università di Roma "La Sapienza" e un double degree in "China and Global Studies" presso la Beijing Foreign Studies University di Pechino e l'Università degli Studi di Torino. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.