L’algoritmo del Trasimeno

Da Amazon a Bio Fast Prime, e-commerce di prodotti biologici a km 0: un 2021 di grandi novità in riva al lago
Mentre il colosso del web apre un centro logistico a Magione, i piccoli agricoltori umbri lanciano la loro sfida a Jeff Bezos

Il comprensorio del lago Trasimeno vive una fase di profonda trasformazione della propria identità. C’è chi riscopre la tradizione e punta sui prodotti biologici con la nascita di Bio Fast Prime (Bfp), già ribattezzata la “piccola Amazon del Trasimeno”. E poi c’è Amazon – quella vera – che apre uno stabilimento a Magione.

Magione caput Umbriae – «Una zona strategica» sottolinea Gabriele Sigismondi, amministratore delegato di Amazon Logistics Italia. La cittadina è infatti ben collegata con le aree circostanti, dove l’azienda è intenzionata a dimezzare i tempi di consegna dei prodotti. Il nuovo deposito di smistamento, che spazia su 7.000 metri quadrati, impiegherà 30 persone dal prossimo autunno, più altri 70 dell’indotto. «E sarà cento per cento green – promette Sigismondi –, installeremo trecento colonnine di ricarica elettrica per i veicoli dei corrieri». Dalle parti del Trasimeno, però, esistono anche piattaforme di e-commerce più piccole, ma non per questo meno ambiziose.

L’unione fa la forza – È il caso di Bfp, che sta vedendo la luce in questi mesi grazie all’unione di varie aziende agroalimentari della zona. «Si tratta di uno strumento online – racconta Fabio Berna, titolare della Melagrani, azienda capofila del progetto – che metterà in condizione i produttori biologici dell’Umbria di avere una “vetrina” in rete tramite la quale gestire al meglio il rapporto con i consumatori e le aziende acquirenti».

Il Lago Trasimeno

Davide contro Golia – L’obiettivo di Bfp è conquistare un mercato, quello dei grandi acquirenti (alberghi, ristoranti, agriturismi, mense scolastiche e aziendali) che per il momento resta dominato dai giganti del web, Amazon in primis. La differenza con la multinazionale fondata da Jeff Bezos, però, è che sulla “piccola Amazon del Trasimeno” i prodotti venduti sono rigorosamente biologici e a chilometro zero, umbri al cento per cento.

Antichi legumi – Non è un caso che dietro Bfp ci sia Berna, lo stesso perito agrario di Castiglione del Lago che ha ridato slancio ad una delle colture più tipiche di questo territorio: la fagiolina del Trasimeno. Considerato tra i legumi più antichi mai coltivati nel Centro Italia, dopo secoli di crisi la fagiolina ha ritrovato ampia diffusione agricola grazie all’omonimo consorzio messo in piedi nei primi anni Duemila dallo stesso Berna.

Un deposito di smistamento Amazon

Questione di algoritmo – Il futuro del Trasimeno si baserà in ogni caso su algoritmi. Parola di Berna, che precisa il funzionamento di Bfp: «Proprio come Amazon, sulla piattaforma sarà operativo un modello predittivo, un algoritmo, grazie al quale è possibile prevedere il reale fabbisogno di mercato dei prodotti in vendita». Grazie ai dati raccolti si potrà conoscere la domanda futura «e quindi programmare le semine, i trapianti e quant’altro».

Quando entrerà in funzione Bfp? – I dati raccolti su Bfp non sono ancora disponibili, ma dopo i primi mesi di sperimentazione la nuova piattaforma, entrata in funzione ad ottobre 2020 con alcune decine di aziende partecipanti, promette bene. «I segnali sono incoraggianti» assicura Berna: «Speriamo di metterla a sistema al più presto». La “sfida” degli agricoltori umbri a Jeff Bezos, dunque, sarà presto lanciata dalle rive del Trasimeno. Il futuro del lago passa per l’e-commerce

Autore

Luca Bianco

Nato a Benevento il 19/12/1993. Laureato in Relazioni Internazionali e specializzato in Studi militari all'Università di Bologna. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.