I mille ostacoli del «Nodo» di Perugia

Dal 2001 si parla del progetto che dovrebbe risolvere i problemi di traffico a Ponte San Giovanni: c'è il sì del Consiglio comunale, ma restano le incognite burocrazia e finanziamenti
L'assessore Melasecche: «Il 2023 l'anno della svolta: le interlocuzioni con Anas e MIT ci consentono di procedere con fiducia e ottimismo»

Più di 20 anni di attese e discussioni nel tentativo di risolvere il più grave problema di traffico dell’Umbria. Lo scorso giugno è stata approvata la prima parte del progetto da parte del Consiglio comunale, ma i lavori non sono ancora iniziati.

Il progetto del Nodo – Concepito per la prima volta nel 2001, il progetto del «Nodo» è nato come proposta di soluzione al problema di traffico più sentito a livello regionale. Il tratto interessato dagli ingorghi stradali parte da Collestrada e Ponte San Giovanni a est fino ad arrivare allo svincolo di Corciano. Un percorso che potrebbe essere alleggerito del traffico attraverso la realizzazione di una deviazione, il Nodo appunto, lunga poco più di 22 km. Una prima parte di 7 km, chiamata «Nodino», collegherebbe Collestrada allo svincolo per Madonna del Piano, mentre la seconda sezione di 15 km si sarebbe ricongiunta con lo svincolo di Perugia ovest per poi risalire verso Corciano. Tuttavia, in mancanza dei finanziamenti necessari, il progetto è rimasto a lungo accantonato.

E oggi? – Dopo quasi 20 anni, nel 2020, si sono riaccese le discussioni con la proposta da parte di Anas e Regione Umbria di riprendere la progettazione del primo stralcio del nodo, ovvero il Nodino. Oggi, nonostante l’approvazione della prima parte del progetto da parte del Consiglio comunale di Perugia, i lavori sono ancora fermi. La giunta regionale chiede ad Anas e Ministero dei Trasporti di accelerare le pratiche, ma dalle parole dell’assessore regionale Melasecche traspare ottimismo: il 2023 sarà un anno determinante per i lavori del primo stralcio. Verrà anche avviata la revisione progettuale della seconda parte, tra lo svincolo per Madonna del Piano e Corciano.

Il raddoppio dei costi – La lunga attesa dei lavori ha comportato una forte crescita dei costi, fino a raddoppiarli. Gli investimenti previsti inizialmente per la realizzazione del primo tratto ammontavano a circa 210 milioni di euro, ma adesso se ne sarebbero aggiunti altri 200, complice anche il recente aumento dei prezzi delle materie prime. Si attende la convocazione di una Conferenza di servizi con Anas e MIT per confrontarsi e decidere come procedere. Al momento, i fondi per la realizzazione del primo tratto devono essere ancora stanziati. 

Autore

Michele Carniani

Nato a Firenze nel 1999, laureato in Scienze Politiche, studi internazionali, presso l'Università di Firenze. Executive Master in giornalismo,“Scrivere e fare giornalismo oggi: il metodo Corriere", presso RcS Academy. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.