L’arte umbra riparte dai privati e dall’Europa

Quando il pubblico non basta. Assisi, Deruta e Todi, ma anche Palazzo Baldeschi a Perugia: la rinascita del patrimonio storico passa per i contributi di fondazioni e associazioni
L'esempio della Cassa di Risparmio: quasi 94 milioni spesi in recupero di beni artistici

Palazzo Baldeschi e molte altre opere d’arte hanno trovato nuova vita. Perché dove non arriva il pubblico, arriva il privato. È per questo che nel 2014 è nata la Fondazione Cariarte Perugia, su impulso della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. L’obiettivo è recuperare, restaurare e restituire ai cittadini i beni culturali e artistici della regione.


Cariarte Perugia Dal 1992 la Fondazione Cassa di Risparmio ha speso quasi 94 milioni di euro. Si è occupata del risanamento e della gestione delle Logge dei tiratori a Gubbio, di Palazzo Bonacquisti ad Assisi, ma anche di Palazzo Lippi Alessandri e appunto di Palazzo Baldeschi a Perugia. Proprio in quest’ultimo, lo scorso 20 dicembre, è nato il primo museo permanente della Cariarte. Nella sua collezione sono esposte opere di artisti umbri come il Perugino, Pinturicchio e Gian Domenico Cerrini, che è possibile ammirare nei fine settimana. Al primo piano i bellissimi affreschi fanno da cornice alle mostre permanenti organizzate dalla Fondazione. La prossima è prevista per aprile. Al secondo piano si trova una collezione di maioliche rinascimentali “in grado di entrare in competizione con quelle dei maggiori e più specializzati musei mondiali”, come si legge sul sito ufficiale.  Sempre al secondo piano c’è la collezione Alessandro Marabottini, ex docente dell’Università di Perugia. Qui si trovano, tra quadri e sculture, più di 800 opere.  Il terzo ed il quarto piano sono invece dedicati all’esposizione delle beni artistici che la Fondazione ha comprato e restaurato negli ultimi 30 anni. Nel 2018 sono stati più di 30mila i visitatori in tutti i Palazzi gestiti dalla Cassa di Risparmio.

Il lato pubblico Il GAL (Gruppo di Azione Locale) Media Valle del Tevere è un’associazione che si occupa di gestire la complessa organizzazione di bandi e fondi europei. È composta in parte da soci pubblici, come i comuni, ed in parte da privati, come le associazioni di categoria. Lo scopo è aiutare le comunità locali a favorire lo sviluppo economico-sociale dei territori nel rispetto dei principi di sostenibilità. Il GAL gestisce i fondi europei per il programma di sviluppo rurale dell’Umbria 2014-2020. Nel 2016 sono stati stanziati oltre 4 milioni di euro per il recupero del patrimonio artistico-culturale di 16 tra città e paesi, tra cui Assisi, Deruta, Todi e Perugia. Alcuni lavori sono ancora in corso, altri sono già terminati. «Vogliamo migliorare la qualità della vita delle persone nel rispetto dell’ambiente – dice Monica Rossetto, direttrice del Gal – L’obiettivo è contrastare il declino socio-economico e lo spopolamento, ma anche favorire la nascita di un turismo rurale sostenibile»

Autore

Aldo Gironda Veraldi

Nato a Catanzaro il 29/02/1996. Laureato in Scienze Politiche presso l'Università della Calabria. Giornalista praticante del XIV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.