L’Umbria dei castelli: l’incanto nascosto dei giganti di pietra

Le strutture medioevali di Solfagnano e di Procopio conservano inalterato il loro fascino secolare
Oggi sono diventate residenze storiche di lusso. La storica che ha seguito la ricostruzione di Solfagnano: "Così abbiamo recuperato l'identità di questo luogo"

Può capitare, in Umbria, di uscire dai piccoli centri urbani, percorrere pochi chilometri e ritrovarsi in posti di incredibile bellezza. Questo è esattamente ciò che capita a chi arriva al castello di Solfagnano. Questo luogo, che intorno al 1100 faceva parte dei possedimenti della vicina Abbazia di Valdiponti, fu poi trasformato in affascinante dimora storica agli inizi del Cinquecento dalla famiglia degli Antinori e alla fine Ottocento dalla famiglia dei Bennicelli. Nel XV secolo furono molteplici le occasioni in cui il Castello si trovò al centro di vasti scontri armati, come ad esempio quando fu conquistato dal condottiero Braccio da Montone. Tuttavia Solfagnano fece anche da cornice ad un episodio emblematico del Medioevo cavalleresco: nel 1486 due nobili perugini, Malatesta Baglioni e Miccia di Lionello degli Oddi, dopo lunghi conflitti decisero di sfidarsi a singolar tenzone proprio davanti a questo castello. Dopo un lungo combattimento dove entrambi diedero prova di ugual valore, il Duca di Calabria presente al duello, fece segno ai due di smettere. I due vennero così alla pace e si abbracciarono fra gli applausi dell’esercito. Oggi l’intera struttura appartiene alla famiglia Colaiacovo e rappresenta un perfetto esempio di recupero del patrimonio storico del nostro territorio da parte di un soggetto privato. Il complesso di Solfagnano assume oggi, in Umbria, un ruolo centrale, diventando un grande vetrina internazionale capace di promuovere il nostro territorio grazie alla promozione di grandi eventi.

Istituzioni ed Enti pubblici dovrebbero garantire la conservazione del nostro patrimonio artistico, ma purtroppo, essendo così vasto nel nostro Paese, mancano le risorse economiche per farlo. Per questo motivo un ruolo eccezionale possono e devono giocarlo quei soggetti privati, che hanno gli strumenti e la sensibilità per farlo.

Sempre a pochi chilometri dal capoluogo umbro si trova un altro castello di suggestiva bellezza. Il castello di Procopio si trova sulle pendici del Monte Tezio ed il primo nucleo di questa imponente struttura risale alla fine del XII secolo. Sembra che la sua costruzione avvenne per volontà di Federico Barbarossa che desiderava controllare la sottostante valle del Tevere. La struttura però, ancora molto distante da quella che vediamo oggi, assume nel 1258 la denominazione di Villa di Migiana Superiore del Monte Tezio. Solo nel 1455 iniziano i lavori di costruzione del vero e proprio castello. Lavori che comunque non furono mai completamente ultimati, anche per colpa del Comune di Perugia che, secondo un documento datato 1481, non contribuì in modo sufficiente all’opera. Ancora oggi, in corrispondenza degli angoli nord-est e nord-ovest, si osserva la predisposizione per due torri mai costruite. Abbandonato dall’800 il castello versava in stato di completo abbandono fino a quando, negli anni ’80, un miliardario (secondo alcune fonti russo) decise di acquistarlo. Subito dopo partirono importanti lavori di restauro che, nel giro di 10 anni, riportarono quello che era un rudere alla sua bellezza originaria. Il castello anche se incompiuto assunse lo scopo di difendere i raccolti. Oggi il castello di Procopio è metà per illustri personaggi in visita in Italia.

Autore

Luca Marroni

Nato a Perugia il 02/08/1992. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Perugia. Giornalista praticante del XIV Biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.