Una stazione è “intelligente” se permette una “nuova esperienza di mobilità”. Il progetto si chiama smart station. È stato ideato a fine 2016 da Ferrovie dello Stato (Fsi) e riguarda 600 stazioni in tutta Italia. Di queste, quattro sono in Umbria: Perugia (Fontivegge); Assisi; Foligno e Terni.
L’obiettivo di Fsi, è rendere più vivibili le stazioni italiane, creando nuovi servizi e migliorando quelli già presenti.

Stazioni connesse – Tra le parole chiave c’è l’accessibilità (ad es. i marciapiedi devono essere portati all’altezza di 55 cm, standard europeo). Ma anche manutenzione, decoro e mobilità integrata. Importante il ruolo dell’interconnessione (con delle app che rendano più fruibile la stazione). Poi sono previste altre innovazioni, come il baby-parking e le biblioteche.
La stazione del futuro, insomma, è vista come un “hub intermodale”: il fulcro di una serie di attività e servizi. Sceso dal treno, un passeggero dovrebbe trovarsi al centro di vari servizi: dal parcheggio per bici e auto, ai terminal di autobus urbani ed extra-urbani; dall’autonoleggio al bike e car sharing.
Verso la fine dei lavori – Le stazioni di Perugia e Foligno hanno richiesto pochi lavori: «Foligno ha subito solo un restyling», spiega Giuseppe Angelini, di Fsi. Invece, Terni e Assisi sono un po’ più indietro: «Ad Assisi è in corso un adeguamento architettonico, infatti ci sono delle sale che hanno un patrimonio artistico da valorizzare». Uno degli obiettivi del progetto “Smart station”, spiega Angelini, è di tipo commerciale: «Vogliamo dare un valore agli scali ferroviari, farne delle “piazze commerciali” dove andare a prescindere dalla necessità di prendere il treno».
La fine dei lavori, informa il funzionario Fsi, è prevista per la primavera 2018.