Lavori in corso

Pioggia di fondi per il restyling delle ferrovie umbre
Duecento milioni per sostituire i vecchi treni e cantieri in piena attività sulla ex Fcu. I pendolari: “Chiudere è penalizzare l’utenza”

Ferrovia, lavori in corso

Si chiude un anno intenso per il trasporto ferroviario. È di agosto la firma, da parte del ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, di un decreto che promette una pioggia di fondi per il restyling di treni e stazioni: 640 milioni di euro tra il 2019 e il 2022 che, sommati ai 426 milioni di cofinanziamento regionale, raggiungono quota un miliardo e 66 milioni.
È il primo step di un percorso che si inserisce nel solco tracciato dalla legge di bilancio 2017, con il sistema ferroviario nazionale a sostegno di quello regionale. L’Umbria fa da apripista: quello tra Regione, Rete ferroviaria italiana e Umbria mobilità è stato il primo di una serie di accordi per intervenire sulle reti ferroviarie regionali: per la ex Ferrovia centrale umbra ci sono 51 milioni da spendere. Mentre Trenitalia, secondo l’assessore regionale ai Trasporti Chianella, si impegna a sostituire le vecchie carrozze per un investimento di circa 200 milioni in cinque anni: non male, considerando che in Umbria, secondo Legambiente, il 78% dei treni ha più di 15 anni.

Causa lavori, la Ferrovia centrale umbra è chiusa da settembre, con un servizio di bus sostitutivi. Treni fermi per la prima volta, su una tratta inaugurata nel 1915. Per l’assessore Chianella era necessario: “Le condizioni del servizio non garantivano più tempi di percorrenza normali”, afferma. Ma i pendolari hanno mal digerito lo stop.

Sul fronte ferroviario l’Umbria ha non poco terreno da recuperare. Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente “Pendolaria 2016”, è maglia nera, insieme all’Abruzzo, per l’aumento del costo dei biglietti: +25% tra 2010 e 2016, a seguito dei “tagli realizzati in diverse parti del paese” e “a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento”. Il polmone verde d’Italia, con i suoi 28mila 989 viaggiatori al giorno su treno, segue il trend nazionale dell’accentramento di risorse nel comparto autostradale: “è qui che si è concentrata la maggior parte degli investimenti negli ultimi 15 anni e dove – incredibilmente – è qui che sono previsti ulteriori sviluppi futuri”.

Autore

Stefania Moretti

Nata a Ronciglione (Viterbo) il 5 luglio 1987. Laureata in Lingue e letterature straniere moderne all'Università della Tuscia di Viterbo (triennale) e in Informazione, editoria e giornalismo a Roma Tre (specialistica). Cultore della materia in Giornalismo. Praticante alla scuola di Giornalismo radiotelevisivo di Perugia.