Non solo fiction: il cuore verde d’Italia batte forte per il cinema. Centottantotto i film girati in Umbria secondo il critico Fabio Melelli, che li ha elencati nel volume “L’Umbria nel cinema, tra demonio e santità”. Soprattutto santità.
San Francesco nel cinema – Assisi, Gubbio e Perugia sono il set della sterminata cinematografia su San Francesco. Fiumi di pellicola, dal 1911 al 2016. Il primo è “Il poverello d’Assisi” di Enrico Guazzoni, quando il cinema era ancora muto. L’ultimo è “Il sogno di Francesco”, uscito a ottobre, con l’eclettico Elio Germano. Rivoluzionario e con una sconfinata passione per gli emarginati, Francesco continua a ispirare registi e sceneggiatori. Il Sacro convento apre le porte nel ’61 al regista di “Casablanca” Michael Curtiz per “Francesco d’Assisi”, nel ’72 a Franco Zeffirelli per “Fratello sole, sorella luna”. Girato ad Assisi anche “Uccellacci e uccellini” (1966), con l’indimenticabile Totò diretto da Pier Paolo Pasolini che, secondo Enzo Biagi, riecheggiava il “Francesco, giullare di Dio” (1950) di Roberto Rossellini, nelle scene in cui Totò e Ninetto cercano di evangelizzare passeri e falchi.
Sulle orme di Francesco – Nei luoghi del poverello di Assisi, l’afflusso di pellegrini è ininterrotto. Il culto di San Francesco mette in marcia ogni anno 4,5 milioni di fedeli. Dall’oratorio di San Francesco piccolino alla chiesa di San Damiano, fino al bosco dove pregava. Il più famoso è il Cammino di Assisi, gemellato col Cammino di Santiago: più di 300 chilometri da Dovadola (Forlì), alla cittadina natale del patrono d’Italia. Ma ai pellegrini si spalanca un’ampia gamma di alternative, come “La via di Francesco”. Tre percorsi differenziati, spiegati sul web tappa dopo tappa, con i dettagli sul chilometraggio e persino sulla segnaletica. La “Via del nord” va da La Verna ad Assisi; la “Via del sud” da Greccio ad Assisi e, infine, il lungo viaggio da La Verna fino a Roma. In bici o a piedi, seguendo i passi di Francesco.