Umbria, una regione da grande schermo

Dal 1911 è il set ideale per cinema e fiction
Trampolino di lancio per la regione, torna l’Umbria Film Commission e una mostra a tema. Obiettivo: coltivare il legame con la settima arte

C’era una volta l’Umbria come set. Era il 1911 quando il regista romano Enrico Guazzoni scelse la città di Assisi per ambientare il suo “Il poverello di Assisi”, il primo film sulla storia di San Francesco. “Pretesi subito di girare lì, fra lo scandalo dei finanziatori abituati a “farsi tutto in casa” – dichiarò in un’intervista dell’epoca – e subito dopo aver ottenuto il “via”, partii […]”. Da quel 1911 sono passati 105 anni e il Cuore Verde d’Italia ha ospitato circa 188 produzioni tra fiction e film per il cinema e per la televisione. Da Zeffirelli a Pier Paolo Pasolini, da Veronesi a Cupellini fino ad arrivare alle fiction più recenti: Carabinieri, Don Matteo, Luisa Spagnoli. Un set quasi naturale, quello umbro, per i suoi paesaggi e per i borghi e le piccole città che lo compongono, rimasti intatti nei secoli.

L’ Umbria Film Commission – A conferma della propria forte aspirazione a puntare sull’industria cinematografica che da sempre è stata in grado di promuovere cultura e sviluppo, dopo quattro anni di lunga assenza è tornato quest’anno l’Umbria Film Commission, l’agenzia regionale di promozione del territorio come set per produzioni cinematografiche e televisive nata per rafforzare il turismo legato al cinema. La film commission regionale fornisce alle produzioni una serie di servizi gratuiti tra i quali l’assistenza logistica, l’accesso alle risorse finanziarie locali, la concessione di permessi, la mappatura di maestranze e fornitori di servizi nei territori, la ricerca delle location più adatte.
L’Umbria sullo schermo, il cinema si “mostra” – Il 2016 non ha portato solo questo. Il 29 giugno di quest’anno è stata definitivamente aperta al pubblico “L’Umbria sullo schermo”, mostra che ripercorre l’intera storia del cinema in Umbria. Un’esperienza sensoriale immersiva per il visitatore, tra macchinari, strumenti cinematografici d’epoca e clip esclusive tratte dalle pellicole più celebri. Anche qui lo scopo è ben preciso: valorizzare il tessuto comunitario sul piano della memoria e delle radici raccontando di un rapporto – quello tra territorio e grande e piccolo schermo – che è ancora oggi è sconosciuto a molti, ma anche creare possibili occasioni di sviluppo economico.

Autore

Chiara Jommi Selleri

Nata a Bologna il 13/10/1988. Laureata in Informazione, Editoria e Giornalismo. Giornalista praticante presso la Scuola di Giornalismo di Perugia.