Il sogno rivoluzionario di Francesco

L'esaltazione estrema della povertà, il messaggio di un uomo attento alle istanze sociali del tempo
Dal conflitto interiore del Santo allo scontro col papato. Il ruolo di Elia da Cortona e l'approvazione della Regola francescana. Padre Enzo Fortunato ha commentato con noi il recente film francese, con protagonista Elio Germano

Quest’autunno è uscito nelle sale Il sogno di Francesco. Produzione francese, regia di Renaud Fely e Arnaud Louvet, il film esamina una fase cruciale della vita del Santo, interpretato da Elio Germano. Nel cast anche Alba Rohrwacher. Il titolo originale è Francois d’Assise et ses frères, Francesco e i suoi fratelli. Proprio a uno di questi, frate Elia da Cortona, interpretato da Jérémie Renier, è riservato molto spazio, in discontinuità rispetto ai film del passato.
Questo uno degli elementi positivi della pellicola secondo Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi.

La vicenda storica e le imprecisioni – La vicenda si concentra sul dibattito intorno all’approvazione della Regola francescana, il travaglio interiore di Francesco, il suo animo rivoluzionario e il conseguente scontro col papa Innocenzo III. Nel film vi sono anche delle imprecisioni. Sempre Padre Fortunato ha criticato alcuni «tradimenti storici», come il tentato suicidio di frate Elia e un’altra inesattezza: «Dal film – commenta – sembrerebbe che il lavoro venga negato ai frati, mentre Francesco desiderava che i suoi fratelli lavorassero».
Quello francescano è un messaggio sempre attuale.

L’estremismo della povertà – Il sogno di Francesco mette in luce «la fraternità, il rapporto positivo del poverello di Assisi con la creazione e gli uomini, il rapporto con Gesù Cristo e col Vangelo». Questi, per Padre Fortunato, sono i tre aspetti cruciali che il film coglie in pieno.
Montanelli nella Storia d’Italia descrive quello di Francesco come un «perentorio e imbarazzante impegno alla povertà come condizione di purezza cristiana». Questo è san Francesco: un estremista convinto che la povertà non sia qualcosa da sconfiggere, ma addirittura da porre a modello sociale.

Autore

Francesco Bonaduce

Nato a Perugia il 9 dicembre 1988. Laureato in giurisprudenza e abilitato come avvocato. Praticante della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.