Nuovi modi di pagare: l’esperienza umbra degli Scec

Tutto nasce nel 2007, quando il fondatore Luca Vannetiello decise di inventare Solidarietà ChE Cammina
In Umbria queste particolari monete complementari funzionano soprattutto nelle piccole realtà. Isola felice di questo progetto è Castiglione del Lago, dove alcuni negozianti ne fanno uso con l’obiettivo di sviluppare l’economia locale

Quando si mostrano gli Scec (Solidarietà ChE Cammina) c’è chi, preso da un attimo di sconcerto, strabuzza un po’ gli occhi. Alla domanda “posso pagare con questi?”, la risposta arriva diretta: “Sono i soldi del Monopoli?”. Delle monete complementari, infatti, si sa poco o niente. Scec compresi. Spiegare il loro funzionamento non è semplice. Bisogna prima fare un viaggio all’interno di questo “nuovo mondo monetario” che negli ultimi tempi si è andato concretizzando in tutta Italia. Partiamo però dall’inizio. Tutto nasce nel 2007 con la creazione dell’associazione ArcipelagoScec. Dopo un’attenta analisi dell’economia moderna Luca Vannetiello, presidente dell’associazione, insieme agli altri fondatori, ha deciso di dare un proprio contributo all’attuale sistema, creando uno nuovo strumento, gli Scec appunto.

Il funzionamento – Questa piccola moneta cartacea, coloratissima peraltro, è un semplice sostitutivo di beni e servizi, ma in percentuale (dal 5% al 30%). Diviene, quindi, una sorta di sconto che non si esaurisce mai, tramutandosi infatti in una patto solidale tra chi usa questa particolare moneta. Esemplificando. Se un medico prevede che una parcella di 100 euro venga pagata con il 20 per cento di Scec, quest’ultimo, una volta chiuso lo studio di lavoro, potrà recarsi al ristorante e usufruire della moneta complementare ricevuta per pagare una parte del conto. Ovviamente per far sì che questo accada è necessario che facciano uso degli Scec più persone possibili, così da diventare concretamente un sostituto parziale della moneta.

Il suo sviluppo – Se in Italia gli Scec stanno prendendo sempre più piede, sviluppandosi in particolare modo nel Nord Italia, in Umbria questo piccolo grande sogno pare essere naufragato. L’unica isola felice presente nella nostra regione è Castiglione del Lago. Ad ammetterlo lo stesso Luca Vannetiello che non ha nascosto la diffidenza di molti nei confronti della moneta complementare, spiegando inoltre che gli Scec funzionano meglio nelle piccole realtà, avendo come funzione primaria quella di rilanciare il territorio. Il piccolo paese che sorge sulla riva del lago Trasimeno pare quindi resistere. Tutto merito p della tenacia di un gruppo di sostenitori dell’Arcipelago che descrivono la monete complementare come uno dei pochi mezzi per “vincere” sulla crisi aumentando il potere d’acquisto delle famiglie e costruendo un rapporto fiduciario tra i membri della comunità.

Autore

Elena Testi

Nata il 29 giugno 1987. Appassionata di politica e cronaca giudiziaria. Ho un grande amore: il mio basset hound. Dopo un tortuoso percorso di studi sono approdata alla scuola di Giornalismo di Perugia