Un cellulare come terapeuta

L'intelligenza artificiale ha rivoluzionato la psicologia: oltre alle app di wellbeing sono nate applicazioni in grado di fornire supporto terapeutico
Le stime di Wired parlano di un mercato da oltre 45 miliardi nel 2030. La fondatrice dell'app Woebot: «Una macchina non potrà mai sostituire il supporto umano»

A volte, le preoccupazioni non lasciano dormire la notte e l’ansia appicca un incendio nel petto che impedisce il respiro. In questi e altri casi, c’è chi decide di sciogliere le angosce affidandosi ad un percorso psicoterapeutico, ma non sempre questa soluzione è accessibile a tutti. Oggi, quando non si hanno le risorse economiche per affrontare una psicoterapia, l’intelligenza artificiale sembra venirci in aiuto. Il nostro cellulare può diventare al pari del nostro psicologo, con le dovute cautele e avvertenze.

App e benessere mentale – Sono ormai diverse le applicazioni che offrono un supporto molto ampio in campo psicologico, che va dal controllo del sonno alla mindfulness. Le app leader nel settore sono Calm e Headspace, che offrono un costante monitoraggio del sonno e suggeriscono delle soluzioni pratiche alla gestione dell’ansia. Nate nel 2022, hanno superato ciascuna gli 8 milioni di utenti attivi e raggiunto quasi i 600 milioni di dollari di fatturato. Il mercato delle app di wellbeing, del resto, sta crescendo di anno in anno e, se nel 2022 è valso quasi 11 miliardi di dollari, Wired prevede che supererà i 45 miliardi entro il 2030.

Psicoterapia digitale- L’applicazione dell’intelligenza artificiale per il raggiungimento del benessere psicologico è un settore in piena crescita e molte app si stanno spingendo nel campo più specifico dei disturbi patologici. Un caso particolare è quello di Woebot, un chatbot addestrato su una serie di dati provenienti da terapie cognitivo-comportamentali e studi psicologici che punta a fornire un primo contatto terapeutico per chiunque. Tuttavia, non si tratta di una sostituzione alla psicoterapia, bensì di fornire un assistente digitale che aiuta gli utenti a esprimere il proprio malessere. Woebot non è l’unica intelligenza artificiale di questo genere, contiamo anche le app Wysa e Youper.    

Vantaggi e rischi- Applicazioni come Wysa, Woebot o Youper hanno vari vantaggi, ma potrebbero comportare alcuni rischi. Riescono a fornire un supporto facilmente accessibile, economico e anche fuori dai normali orari lavorativi. Allo stesso tempo, potrebbero essere utili per la prevenzione, creando dei touchpoint in grado di raggiungere una parte di domanda che potrebbe non arrivare ai professionisti. Tuttavia, scarseggiano gli studi che dimostrano l’efficacia di queste applicazioni e, questo, è il principale motivo per cui, negli Stati Uniti, la Food and drug administration non li ha ancora riconosciuti come dispositivi medici.

Insostituibile umanità- Tuttavia, è interessante notare come queste app non pretendono di sostituirsi ai terapeuti umani, ma tantomeno provano a simularli (basti pensare che l’avatar di Wysa è un pinguino). Come ha dichiarato la stessa Allison Darcy, la fondatrice di Woebot: “Una macchina da tennis non sostituirà mai un avversario umano, e un terapeuta virtuale non sostituirà una connessione umana”. 

Autore

Benedetta Macchini

Nata l'11 dicembre 1998 e originaria di Montecatini Terme, in Toscana. Laureata in Filologia Moderna all'Università degli Studi di Firenze, curriculum di linguistica storica, teorica e applicata. Praticante del XVI biennio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.