Onlyfans, da sito amatoriale a impero hot da 4,5 miliardi di dollari

Fondato nel 2016, nel 2018 è stato acquistato dal magnate del porno Radvinsky, che ne ha fatto un colosso da 240 milioni di utenti e 3 milioni di creators
I creators tra il sogno di soldi facili e i rischi della piattaforma dedicata ai contenuti pornografici personalizzati

C’era un tempo in cui si diceva, soprattutto tra i ragazzi, “mollo tutto e apro un chiosco in riva al mare ai Caraibi”, un modo di dire che rifletteva un immaginario collettivo che vedeva nel rifarsi una vita in un posto esotico il sogno per eccellenza, la via di fuga più ambita dalle difficoltà del quotidiano. Oggi, al posto di questa frase, dai più giovani spesso si sente dire “sai che c’è? Mollo tutto e apro un profilo Onlyfans”. Un cambio di vita che non prevede mete lontane ma l’iscrizione a una piattaforma social che promette di far diventare ricchi, o quasi, praticamente tutti. La procedura è semplice: basta avere 18 anni per iscriversi a Onlyfans, aprire un profilo e iniziare a creare “certi” contenuti. Il social network è famoso soprattutto per l’offerta di contenuti porno personalizzati. Questo perché si tratta di una piattaforma che mette in contatto diretto creatori di contenuti e utenti senza censure sul tipo di contenuti offerti a meno che non si tratti di pratiche illegali. Questa caratteristica ha influito in maniera decisiva sulla vocazione di Onlyfans come piattaforma di contenuti porno, più o meno soft, nonostante il materiale per adulti non fosse il core business dell’azienda inizialmente. 

La rivoluzione del sex work è social –La chiave del successo di Onlyfans sono i contenuti amatoriali e la possibilità per gli utenti di riceverli in modo esclusivo e personalizzato: lo stesso fattore che è alla base della rivoluzione del settore dell’intrattenimento sessuale negli ultimi anni. La svolta è arrivata negli anni del Covid quando, costretti nelle proprie case, milioni di persone in tutto il mondo hanno scoperto che le piattaforme mainstream e gratuite di porno non gli bastavano più. La domanda di materiale per adulti in un periodo alienante di forzata lontananza da legami sociali reali si è spostato, quindi, su contenuti prodotti non tanto da star del porno ma da ragazzi e ragazze della porta accanto. Contenuti per cui un utente di Onlyfans arriva a pagare cifre molto alte per gli abbonamenti mensili. Non solo: un utente, con una cifra extra, può ricevere contenuti premium e accedere a una chat privata con l’onlyfanser. Strategie che alimentano la fidelizzazione tra creatori e fruitori di contenuti.

I numeri da record della onlyfans economy – Onlyfans è soprattutto una delle web company che cresce più velocemente in Europa. Fondata nel 2016, nel 2018 è stata acquisita dall’imprenditore del porno Leonid Radvinsky, che l’ha trasformata in un colosso. Dopo un boom di iscrizioni durante la pandemia, Onlyfans cresce del 20% ogni anno. Una scalata rapidissima per l’azienda, che ha sede fiscale nel Regno Unito. Oggi i “fans”, ovvero gli utenti”, sono più di 240 milioni di “fans” in più di 100 paesi. Solo nel 2022, il fatturato ha toccato i 4,5 miliardi di dollari, con 1 miliardo di ricavi che, sostiene Radvinsky, sono ripartiti equamente tra creators e piattaforma. “Chi crea contenuti – spiega – percepisce 4 dollari per ogni dollaro trattenuto dal sito”. Il meccanismo della piattaforma, infatti, garantisce ai creatori di contenuti una remunerazione dell’80% dal prezzo di abbonamento. Ma guadagnare su Onlyfans è davvero così facile? Il racconto mainstream senza ombre della piattaforma che fa fare soldi facili nasconde in realtà molti rischi.

L’illusione di essere boss di se stessi – Secondo Google, in Italia la ricerca delle parole “Onlyfans come si guadagna” è aumentata del 700% nell’ultimo anno. Come se diventare famosi e ricchi fosse alla portata di tutti ma, come ha scritto Charlotte Shane sul New York Times, «se apri un account OnlyFans ma non lo pubblicizzi mai, nessuno ti troverà». Per chi intende infatti lasciare il proprio lavoro poco soddisfacente per aprire un profilo le avvertenze e i rischi sono moltissimi. Prima di tutto, i nuovi arrivati devono imparare a inserirsi in un mercato già saturo dove raggiungere grandi numeri e risultati soddisfacenti dipende da un insieme di fattori: dalla fama di partenza a un pubblico di fan più o meno nutrito, dal tempo che si è disposti a dedicare a questa attività all’aderenza a canoni estetici specifici. 

I rischi del business – A questo si aggiungono poi le dinamiche lavorative tipiche della “gig economy”, un modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo, che dietro all’illusione di essere imprenditori di se stessi, da una parte nega molti benefici dei lavori tradizionali, dall’altra sposta sui lavoratori la responsabilità dei guadagni per ottenere un reddito dignitoso. Nel caso di Onlyfans, poi, dove i prodotti offerti dai lavoratori sono contenuti digitali che si riferiscono per lo più al sesso, entra in gioco anche l’aspetto legale correlato alla presenza di materiale sensibile online. I creators si trovano quindi ad affrontare sfide ulteriori, come il pericolo che i loro contenuti vengano rubati, in un meccanismo che nella ripartizione di rischi e guadagni tra piattaforma e utenti addossa su questi ultimi tutti gli elementi di incertezza.

Autore

Annachiara Mottola di Amato

Nata a Matera il 02/03/1999, laureata in Relazioni internazionali all'Università di Roma, La Sapienza. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di giornalismo di Perugia.