Il salone Raffaello dell’Hotel Brufani si riempie lentamente. Per le 17 è atteso l’incontro “Russia-Ucraina, il fronte della cyberguerra”, nel contesto del Festival Internazionale del Giornalismo 2023. Gli speaker sono tre attivisti e studiosi d’eccezione: Francesca Bosco, senior advisor del CyberPeace Institute, Carola Frediani, fondatrice del sito “Guerre di Rete” e lo scrittore Flavio Pintarelli.
Gli attacchi cyber- Il convegno ha reso evidente che il conflitto russo-ucraino ha aperto un intenso fronte cyber. Si contano, infatti, 1408 attacchi informatici , che possono essere divisi in quattro tipologie. Quelli che mirano alla distruzione di dati sensibili, come la recente azione di un software russo che ha cancellato le informazioni dei rifugiati ucraini, impedendone il riconoscimento. Quelli volti a rubare dati e usarli a fini di ricatto o spionaggio e, infine, l’aspetto della disinformazione e della propaganda.
Gli attori in campo- Il conflitto tra Russia e Ucraina è stato definito come una cyberguerra a bassa intensità. Gli attori in campo si distribuiscono omogeneamente tra i due schieramenti: il fronte russo vede il sostegno di una forte intelligence militare, ma anche di hacker e attivisti come NoName. Gli ucraini, al contrario delle aspettative, hanno risposto bene agli attacchi informatici, grazie a un esercito volontario di hacker, riunito su Telegram. Forte anche il sostegno internazionale, con l’intervento di Anonymous e del Cyber Commando Americano.
Un nuovo tipo di conflitto- La guerra Russia-Ucraina ha aperto un contesto del tutto inedito, introducendo nuovi mezzi per raccontare il conflitto. Tik Tok ha documentato la quotidianità dell’invasione, mentre Twitter è servito per sensibilizzare e per incentivare la comunicazione politica.