Street art, come la bellezza urbana ha invaso l’Umbria

La regione dai muri colorati: da Foligno a Perugia le opere da non perdere e le correnti artistiche da conoscere
Matteo Piselli, fondatore del sito Street Art Umbria: «L’urban art non riqualifica semplicemente un luogo, ma lo rende ciò che è»

Nel 2015, un ragazzino appassionato di street art vagabondava per i vicoli delle cittadine umbre, fotografando quei magici disegni che vedeva impressi sui muri. Nasce così Street Art Umbria, il sito che raccoglie e mappa le opere di arte urbana presenti nella regione. «Decisi di geolocalizzare tutti i murales e i graffiti da Città di Castello a Narni, per sensibilizzare il maggior numero di persone sull’impatto positivo della street art sul paesaggio» ricorda Matteo Piselli, che ha trasformato la sua passione in un lavoro. «Col tempo – spiega – il sito è diventato un punto di riferimento sia per gli street artist umbri che per gli estimatori. Il mio obiettivo è mappare l’arte urbana di tutta Italia: Street Art Umbria è solo l’inizio».

Le zone artistiche – L’Umbria è divisa in territori artistici, ci illustra Matteo: «Perugia ha una propria tradizione di arte urbana e gli street artist locali si sono formati dipingendo le mura della città. Al contrario, nelle altre zone della regione è commista ad artisti esterni». L’urban art può essere divisa in graffitismo e street art vera e propria. «Perugia è la patria del graffitismo, ovvero l’uso delle bombolette per marcare il proprio passaggio. La stazione e il centro sono pieni di tag, le firme dei graffitari. Poi – conclude Matteo – il graffitismo si è evoluto in forme più accademiche e la street art ha invaso le strade di Perugia». In città come Foligno o Terni, invece, l’arte urbana è stata importata tramite eventi dedicati, come il folignate Art Attack Festival.

Le opere – La street art in Umbria si esprime in mille modi diversi: a Spoleto, ad esempio, incontriamo l’Arca Street Art Hotel. Al centoventisettesimo chilometro della Via Flaminia si staglia l’albergo, decorato con gigantesche mani che porgono fiori. L’opera è stata realizzata da Lucamaleonte, nell’ambito del Collicola On The Wall Festival. A Orvieto, invece, via Stornelli è decorata con una realizzazione di Ache77. “1+1=1” rappresenta il tenero bacio tra due amanti, dipinti su di uno sfondo rosso. Ma sui muri umbri trova spazio anche l’aspra critica sociale: è il caso di “Bacco I’m Lovin’it”, opera folignate di Ilcoffee, che denuncia il consumismo. Poi “Simboli Statunitensi” alla stazione di Passignano, dove Awzo178 si scaglia contro la società americana.

Il significato – «Ciò che distingue la street art dalle altre forme di arte- spiega ancora Matteo – è il legame con il luogo in cui è realizzata. L’arte urbana dipinge l’anima di un luogo e ne racconta i segreti: un’opera di street art perderebbe il suo senso se tolta dal muro su cui è dipinta». Molti giudicano l’arte urbana come semplice vandalismo: nei fatti la street art, negli ultimi anni, si è liberata dai pregiudizi che la inseguono, divenendo un vero e proprio mezzo per riqualificare un luogo. «Ma il termine riqualificazione è riduttivo – precisa Matteo – la street art caratterizza la zona in cui è realizzata e diviene una parte integrante del paesaggio».

The gallery was not found!

Autore

Benedetta Macchini

Nata l'11 dicembre 1998 e originaria di Montecatini Terme, in Toscana. Laureata in Filologia Moderna all'Università degli Studi di Firenze, curriculum di linguistica storica, teorica e applicata. Praticante del XVI biennio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.