Protesi e terapie su misura: come la stampa 3D sta rivoluzionando la medicina

La possibilità di creare parti anatomiche artificiali personalizzate permette interventi più efficaci e un approccio personalizzato
Alessandro Ricci, fondatore dell’azienda perugina 3dific: «Nostre le protesi per Alex Zanardi dopo l’incidente in handbike»

Non solo gadget di plastica: la stampa 3D sta trovando spazio in molti campi in cui è necessario modellare oggetti di forme particolari. Uno di questi è la medicina. «Nella chirurgia, più che in altri settori, ciascun “cliente” è diverso dall’altro», spiega Alessandro Ricci, Ceo e fondatore della start-up 3dific, azienda di stampa 3D attiva a Perugia dal 2015. La tecnologia, che permette la realizzazione di un oggetto tramite il deposito di precisione di strati di materiale, si sta rivelando decisiva negli interventi di chirurgia cardiaca, pediatrica e maxillo-facciale. «Anche per operazioni chirurgiche dello stesso tipo c’è sempre da tenere in considerazione che la conformazione fisica di ogni paziente è, anche se di poco, differente da quella degli altri», spiega Ricci: «ed è qui che entrano in gioco le stampanti 3D».

L’intervento di Alex Zanardi – «Siamo diventati famosi nel 2020, quando abbiamo partecipato all’operazione di ricostruzione cranica di Alex Zanardi dopo l’incidente in handbike», ricorda Ricci. «Per sua fortuna, il pilota è stato portato al policlinico Le Scotte di Siena, un centro d’eccellenza per la chirurgia ricostruttiva». Seguendo le indicazioni del Professor Paolo Gennaro, è stato possibile ricostruire in 3D la parte della scatola cranica del pilota che era stata demolita insieme allo zigomo nell’incidente. «Con le nostre stampanti 3D sono stati creati su misura tutti gli ammanchi ossei usando il titanio», racconta Ricci: «Quello di Zanardi è stato un caso molto complesso, abbiamo lavorato in urgenza e c’è stato poco tempo».

Una tecnica rivoluzionaria – Il caso di Alex Zanardi è solo un esempio del lavoro dell’azienda. «I nostri clienti sono i medici – dice Ricci – ci spiegano di cosa hanno bisogno e insieme progettiamo il pezzo». Avere un impianto su misura a un costo contenuto cambia di molto l’approccio alle prestazioni sanitarie. «Grazie alla stampa 3D, alcune terapie diventano accessibili mentre altre diventano finalmente possibili», spiega Ricci. «In uno degli interventi che abbiamo realizzato a Perugia era necessario ricostruire la parete toracica di un paziente», racconta l’imprenditore: «La situazione era talmente compromessa che l’unica via possibile era quella di realizzare un impianto su misura». Questo approccio viene usato per tutte le prestazioni offerte dall’azienda perugina. «Se si immagina una grave malformazione al viso oppure a un osso – sottolinea Ricci – il chirurgo che deve operare il paziente deve necessariamente impiantare una protesi adatta alla sua conformazione. Un conto è usare le placche che ha già a disposizione e adattarsi, un altro è farsi costruire il pezzo su misura e programmare l’intervento “ideale”». E questa è una vera rivoluzione

Autore

Silvia Serafini

Nata nel 1992 ad Ascoli Piceno. Laureata in Comunicazione e culture digitali all'Università di Macerata con una tesi sul giornalismo d'emergenza. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia