Perugia, le tre anime della chiesa ortodossa

Diverse le comunità in Umbria, soprattutto dalla Romania. Padre Petru Heisu: «Sono in tanti, ma tutti sognano di andarsene: ogni volta è come ricominciare da capo»
Nel capoluogo anche luoghi di culto affidati ai greci e ai russi: «Ottimi i rapporti con la Chiesa cattolica»

Pochi chilometri separano Perugia da Assisi, città di San Francesco. Non si può affermare però che il capoluogo umbro sia solo a trazione cristiano-cattolica. Ci sono culti new age come fedi tradizionali. Tra le più presenti sul territorio c’è la chiesa ortodossa, presenza fissa in Umbria da inizio anni ’90. Quella che è la seconda chiesa cristiana del mondo – 220 milioni di fedeli sparsi tra l’est Europa, il Caucaso e il Vicino oriente – a Perugia vede tre comunità distinte: quella ortodossa orientale, quella greca meridionale e infine quella russa.

Dalla Romania con la fede – La componente orientale è la più numerosa. Un dato che non sorprende considerando i 4 mila romeni residenti nel comune perugino. La casa dei loro riti religiosi è la chiesa di San Fiorenzo, edificio del X secolo che sorge tra i vicoli del centro storico, nascosto alla fine di via della Viola. Sul territorio, gli ortodossi sono presenti da quasi 50 anni, ma una vera organizzazione è arrivata solo negli ultimi due decenni: «Non è facile – dice Padre Petru Heisu, parroco ortodosso di Perugia – non abbiamo la struttura della Chiesa cattolica». Nonostante le poche disponibilità, la comunità religiosa rimane il primo e unico punto di riferimento per i romeni che arrivano in città senza sapere la lingua, senza una casa e spesso senza un lavoro. Il problema, ammette padre Petru, è che ogni volta bisogna ricominciare da capo: «Il 90% pensa che dopo 5 anni ritornerà in Romania, la maggior parte si sposta per l’Italia in cerca di un lavoro». Nella chiesa in tanti vedono un punto di riferimento, non solo spirituale, ma sono pochi i romeni che si fermano a lungo a Perugia.

Parti da Bacău, arrivi a Città di Castello – Petru faceva il prete a Bacau, ai piedi dei Carpazi, e in Italia non voleva venire. Stava bene in Romania. Non cambiò idea neppure dopo aver messo piede la prima volta in Umbria, chiamato dall’ex parroco ortodosso di Perugia per assistere a una funzione a Città di Castello. Eppure da sette anni è qui e da quattro è il parroco del capoluogo umbro. Quando lo incontriamo nella Chiesa di San Fiorenzo dice che «l’ha chiamato Dio» e che alla fine «è felice di essere in Umbria»: «Qui la comunità romena – spiega – ha sempre bisogno della chiesa». Petru tiene a precisare: «I miei connazionali giunti in Italia non sono gli stessi degli anni ’90, oggi arriva gente qualificata». Il parroco spesso lascia la sua chiesa per assistere la gente delle sua comunità in difficoltà. «Ogni mese vado al carcere di Capanne per parlare con le carcerate», racconta Petru, che assiste anche la nutrita comunità di colf: «Una volta sono stato chiamato alle tre di notte da una badante minacciata dall’uomo che assisteva: era ubriaco».

Atene e Mosca in Umbria – «I rapporti con la diocesi di Perugia e il cardinale Gualtiero Bassetti sono ottimi». George Khachidze è il parroco della chiesa greco-ortodossa di San Gerasimo, in una stradina che taglia via dei Priori. Protagonista fissa della vita religiosa perugina da 25 anni, le funzioni della domenica sono frequentate da greci, ucraini, georgiani, serbi e bulgari: «Famiglie, studenti e lavoratori – aggiunge padre George –, una cinquantina su per giù, tutti ortodossi di buona volontà». Altra comunità attiva è quella russa, che si riunisce a San Matteo degli Armeni, chiesa del 1200 alle porte di Perugia, restaurata nel 2009 dopo il terremoto. Le funzioni, in russo e slavo antico, sono affidate a Padre Valentin Midori e possono durare fino a quattro ore.

Autore

Giulio Ucciero

Nato a Jesi (Ancona) l'11 gennaio 1997. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica di Milano, con un periodo Erasmus a Lisbona. Vive tra Milano e Roma. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.