Turismo, il web guida la rinascita di Assisi

Le piattaforme digitali fanno arrivare sempre più persone e permettono agli assisani di avere entrate extra
Dopo il periodo di chiusura forzata, la città di San Francesco è pronta ad accogliere visitatori da tutto il mondo

Dopo la crisi causata dalle chiusure per il Covid, ad Assisi la voglia di ripartenza è tangibile. Nella città in cui la vocazione turistica segue di pari passo quella religiosa, i negozi di souvenir si distinguono dalle file di persone che aspettano all’ingresso per evitare assembramenti. Le chiese, dove i dispenser automatici di igienizzante hanno affiancato quelli dell’acquasantiere di marmo, sono silenziose, ma solo perché i tanti fedeli osservano rispettosamente le reliquie di San Francesco e Santa Chiara.

Un nuovo business – Negli ultimi anni, le piattaforme digitali hanno permesso a tanti privati di affittare le loro case ai turisti. Simone Rossi è uno di questi. Tra il 2015 e il 2016 si è lanciato, assieme a sua moglie Sabrina, nell’avventura. In questi anni ha infatti scelto di utilizzare la rete per massimizzare i guadagni provenienti dalle due case che ha in pieno centro ad Assisi.

Gentrificazione – Questo nuovo modo di vivere il turismo ha rivoluzionato il concetto di vacanza, ma ha anche generato fenomeni come la cosiddetta “gentrificazione”, termine che deriva dall’inglese to gentrify, “rendere signorile”, e che indica il fenomeno per cui l’arrivo di una classe sociale più abbiente all’interno di un contesto generalmente meno facoltoso (come le periferie o i luoghi turistici meno gettonati) causa un aumento dei prezzi e degli stili di vita. Sono un esempio di gentrificazione i centri di Berlino, Londra e i quartieri universitari di città italiane come Roma e Perugia, dove gli appartamenti vengono affittati in certi casi a prezzi fuori mercato rispetto a omologhi in zone più centrali della stessa città. La gentrificazione di fatto costringe chi vive da anni in questi luoghi a una scelta: andarsene o rimanere a vivere in un luogo in cui il costo della vita lievita sensibilmente. Ovviamente i turisti non si accorgono di questa problematica, anzi continuano a preferire queste sistemazioni agli hotel.

Quale turismo? – «Assisi è una città di passaggio, perché in genere le persone restano qui 2-3 giorni, poi si muovono verso Firenze, Pisa o Roma – spiega Simone-, ma questo non ci crea problemi, anzi». Mentre facciamo il tour di uno dei due appartamenti, Simone racconta che gran parte del lavoro con i clienti è gestito da sua moglie. 

La realtà assisana – Il covid avrebbe potuto creare non pochi problemi agli imprenditori come Sabrina e Simone, ma, in realtà, ci sono state molte meno difficoltà del previsto. «La scorsa estate abbiamo retto abbastanza bene, anche perché le limitazioni erano poche – spiega Simone-. Certo, da ottobre in poi non abbiamo avuto prenotazioni, ma generalmente non si vedono tanti turisti qui nei mesi invernali. Ora stiamo piano piano riprendendo e siamo sicuri che da giugno a settembre torneremo su ritmi accettabili».

Sicurezza e servizi – Chi arriva in un appartamento privato trova tutti i comfort di un hotel, ma con un’attenzione in più dal punto di vista sanitario. Il vantaggio sta infatti nel non dover condividere ambienti comuni come la sala ristorante o la hall. «Regaliamo ai nostri ospiti un Tao, la croce francescana, cerchiamo di dare protezione massima – dice Sabrina ridendo -. Ironia a parte, stiamo molto attenti a queste dinamiche, spendendo anche di più per le pulizie rispetto agli anni scorsi».

Un’estate serena – «Una coppia che vuole soggiornare da noi per una settimana spende 540 euro, 90 a notte – conclude Simone-, ma secondo me non è troppo… guarda in che zona siamo!». Ed effettivamente, considerati il momento storico e la bellezza di Assisi, non ha tutti i torti.

Autore

Alessandro Ferri

Nato a Civitavecchia (RM) il 27/06/1994. Laureato in Comunicazione Pubblica e d'Impresa e in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.