Il contado di Porta Eburnea, le colline minacciate dal cemento

Un’associazione difende un territorio conteso da oltre mille anni: la battaglia legale contro Regione e Comune per fermare le nuove costruzioni
Tullio: "Bloccato il piano regolatore di Marsciano per 7 anni, la nostra più grande sfida vinta". Sperello: "La lottizzazione rischia di danneggiare il turismo"

L’associazione Porta Eburnea si batte dal 2006 contro il consumo di suolo di quei 120kmq di borghi, ville storiche e monasteri che sono il cuore del Contado. Le verdi e dolci colline che si snodano da Perugia a Marsciano, tra i bacini dei fiumi Caina, Genna e Nestore, sono l’oggetto di una battaglia legale che si trascina da anni. Disseminate tra i pendii del Contado, le dimore storiche restano l’unica traccia di quei borghi che stanno scomparendo, mentre la lottizzazione avanza.

Storia del Contado – In quelle terre San Costanzo, primo vescovo di Perugia, si rifugiò per sfuggire alla persecuzione dei cristiani, voluta dall’imperatore Marco Aurelio. Era l’anno 174 d.C. Secoli dopo, i benedettini costruirono nell’area monasteri e chiese, con ricchi di dipinti e decorazioni. Tutto questo grazie a Pietri Vincioli, fondatore nel 965 del monastero di S. Pietro a Perugia: la sua famiglia era originaria del Contado. Per tentare di proteggere almeno una parte di questa zona, per lo più incontaminata, il Conte Sperello di Serego Alighieri, astrofisico e diretto discendente del Sommo Poeta, insieme a Giuseppe Tullio, economista ed ex consigliere della Commissione Europea, hanno deciso di fondare l’associazione Porta Eburnea. Accantonate galassie ed economia, hanno ingaggiato una battaglia legale in difesa dell’ambiente, contro le amministrazioni locali.

Storia del Contado – In quelle terre San Costanzo, primo vescovo di Perugia, si rifugiò per sfuggire alla persecuzione dei cristiani, voluta dall’imperatore Marco Aurelio. Era l’anno 174 d.C. Secoli dopo, i benedettini costruirono nell’area monasteri e chiese ricchi di dipinti e decorazioni. Tutto questo grazie a Pietri Vincioli, fondatore nel 965 del monastero di S. Pietro a Perugia: la sua famiglia era originaria del Contado. Per tentare di proteggere almeno una parte di questa zona, per lo più incontaminata, il Conte Sperello di Serego Alighieri, astrofisico e diretto discendente del Sommo Poeta, insieme a Giuseppe Tullio, economista ed ex consigliere della Commissione Europea, hanno deciso di fondare l’associazione Porta Eburnea. Accantonate galassie ed economia, hanno ingaggiato una battaglia legale in difesa dell’ambiente contro le amministrazioni locali.

L’economista – «Abbiamo capito di dover difendere il nostro territorio nel 2006, – dice Giuseppe Tullio, proprietario del Castello Monticelli, terrazza naturale che affaccia sul capoluogo umbro – quando gli ospedali universitari di Perugia sono stati spostati in zona San Sisto. Questo ha generato un interesse enorme verso un’area che fino a quel momento era rimasta intatta». L’andamento favorevole dell’economia ha spinto i comuni di Marsciano e Perugia a concedere permessi per aumentare i metri cubi di terreno edificabile. «Quando il comune di Marsciano ha detto sì alla costruzione di un campo di volo per aerei super leggeri sotto il castello, – spiega Tullio – ci siamo opposti e la regione ci ha dato ragione». L’area fa parte del bosco Sereni -Torricella, incontaminato da 3000 anni e tutelato dall’Unione europea perché Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Il professore è anche il custode della chiesa di San Paolo di Monticelli. Qui, segnati dal tempo, si trovano gli affreschi dipinti nel 1300 da Meo da Siena, allievo di Giotto.

Il conte – «Per fortuna negli ultimi anni il consumo di suolo si è un po’ arrestato e ora, in questo periodo di pandemia, l’edilizia è in difficoltà, – racconta il conte Sperello – quindi niente è perduto». Lui è il proprietario di Villa Aureli a Castel del Piano, uno dei beni storici minacciati dalla lottizzazione. La dimora è stata edificata nel ‘700 e ospita una bellissima arancera le cui pareti sono interamente dipinte con motivi floreali. Qui d’inverno vengono riposte le 60 piante secolari di arancio e limone che ornano il giardino. «A noi sta a cuore lo sviluppo, non siamo per le limitazioni fini a se stesse – precisa il conte – Vogliamo promuovere le bellezze del nostro territorio a livello turistico. Vogliamo che gli ospiti non restino nella struttura, ma conoscano ciò che li circonda. Questo non si potrà fare, se una colata di cemento sommergerà le colline».

Vincolo paesaggistico – Nel 2010 l’associazione aveva presentato alla regione e al Mibact la proposta di tutelare il paesaggio del Contado, dichiarandone una parte di notevole interesse pubblico. Questo riconoscimento serve a proteggere quei beni che rappresentano, “in modo materiale e visibile”, l’identità nazionale. La regione si era opposta, mentre il ministero ha accolto la richiesta, emanando nel 2015 un decreto di tutela, che però non è diventato effettivo, perché mai pubblicato in Gazzetta Ufficiale, affossato dunque dalla burocrazia. Forti sono state le pressioni di regione e comune di Marsciano, che poi hanno presentato ricorso al Tar. Dopo sette anni di rinvii e ricorsi, il ministero ha deciso di archiviare la proposta di Porta Eburnea per “la presenza di un numero considerevole di aree di potenziale espansione edilizia […] la maggior parte ricadenti proprio nel perimetro proposto dal vincolo”. Il governo ha deciso così di accogliere i ricorsi di regione e comune, che si erano opposti con forza all’associazione del Contado.

Autore

Greta Dircetti

Nata a Padova nel 1995. Laureata in Governo delle amministrazioni all'università di Padova e in Mass media e Politica all'università di Bologna. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.