Librerie indipendenti, la nuova frontiera dell’e-commerce si chiama Bookdealer

Il fondatore Taiuti: «Vogliamo essere l'alternativa ad Amazon, portando il libraio di fiducia a casa dei lettori. Al frenetico consumatore online proponiamo una modalità slow»
All’idea, nata durante il lockdown, hanno aderito 65 mila utenti e 700 rivenditori. Le loro voci, da Città di Castello a Orvieto, da Perugia a Città della Pieve: «E' un’opportunità per farci conoscere»

Il computer della piccola libreria “Mondi d’inchiostro” di Città della Pieve emette un suono. È la notifica di Bookdealer. Un nuovo cliente ha appena inoltrato un ordine da un piccolo comune a pochi chilometri di distanza dal borgo umbro. Per un costo aggiuntivo di un euro e novanta, Marcello ha scelto la consegna a domicilio. In piena zona rossa, ha preferito rinunciare al ritiro gratis in negozio. Dall’altra parte Alessia Giuliani, titolare della libreria, prepara il pacco e contatta Marcello. In pausa pranzo, è Alessia stessa a portargli i libri, ad un paio d’ore dal primo click. Questo è Bookdealer.

Indipendenti dentro la pandemia – «Ce n’era bisogno, – commenta Alessia Giuliani – purtroppo in Italia abbiamo il vizio di pensare ognuno al proprio orticello e non è questo il tempo storico per continuare a farlo». Bookdealer sbarca su internet il 27 agosto del 2020, dopo mesi difficili per le piccole librerie indipendenti. Per sopravvivere alla prima ondata pandemica, c’è chi ha scelto le consegne in bicicletta, chi le spedizioni con corriere e chi, per promuoversi, ha preferito i social e gli eventi online. In un modo o nell’altro, tutti hanno dovuto rivoluzionare il proprio modo di vendere i libri. Gestire una libreria indipendente vuol dire essere liberi di curare i rapporti con distributori, grossisti ed editori. Ma, con una pandemia in corso, essere indipendenti significa anche restare soli nell’oceano del commercio culturale, dominato dai grandi squali del web. In pieno lockdown, il fondatore di Bookdealer Leonardo Taiuti coglie il problema e fissa l’obiettivo: un e-commerce gratuito con cui vendere i libri in scaffale e arrivare ai clienti che di solito comprano online. 

E poi arriva Bookdealer – «Sicuramente l’emergenza ha acuito il bisogno – racconta il fondatore – perché c’è stato un periodo in cui neanche più Amazon consegnava i libri e le librerie erano costrette a restare chiuse e ad inventarsi sistemi come la consegna a domicilio». Così arriva l’idea: Leonardo Taiuti, 36 anni, nel mondo dall’editoria dal 2009, comincia dalla sua esperienza di piccolo editore dal basso, con un occhio agli indipendenti in patria e l’altro rivolto ai grandi progetti d’oltreoceano. «Il sito statunitense Bookshop – ammette – è stato un modello». Dopo mesi di confronto con i librai di tutta Italia l’idea prende forma. Solo nella prima settimana di settembre 124 librerie italiane aderiscono al progetto. Dopo tre settimane diventano 500 ed oggi sono più di 700. Da tre ordini al giorno, in un paio di mesi si passa alla media di trecento.

Librai umbri online – Ma il flusso degli ordini ricevuti su Bookdealer non è uguale per tutti. Tra gli 11 librai dell’Umbria che hanno aderito, c’è chi come Carlo Sperduti, della libreria “Mannaggia” di Perugia, riceve quasi un ordine al giorno e chi come Alessia Giuliani, di “Mondi d’inchiostro”, ha ricevuto solo dieci ordini da settembre ad oggi. Ma Alessia non dispera, anzi. «I numeri sono quasi irrilevanti – commenta – ma, ad esempio, un paio di clienti si sono fidelizzati dopo averci scoperti sul sito. E per noi non è poco». Sulle nuove opportunità aperte dal sito sembrano essere tutti d’accordo. «Gente che non ci conosce può conoscerci, – sostiene Carlo Sperduti – gente che ci tiene a comprare supportando piccole realtà, può farlo più intuitivamente». Anche se gli incassi derivati dal sito non fanno ancora la differenza, per ora prevale un sentimento di appartenenza ad una comunità più ampia che ha trovato finalmente qualcuno attento ai propri bisogni. «Abbiamo aderito dall’inizio – racconta Sara Del Croce della libreria “Sovrappensieri” di Orvieto – Bookdealer permette ad una persona che non vive lontanissimo di scoprire che qui c’è una libreria e poi un giorno magari, chissà…».

Problemi tecnici e di costume – Per Leonardo e la sua squadra, però, non è facile seguire di più di 700 librerie. «Abbiamo 65 mila utenti registrati – riflette il fondatore – un boom di collegamenti e acquisti che ci ha fatto piacere e anche un pochino spaventato. Sul sito possono sempre venir fuori problemi tecnici da risolvere». Uno di questi ha riguardato l’aggiornamento dell’immenso catalogo dei libri del sito, oggi per fortuna risolto. Ma c’è una questione culturale che sembra più difficile da affrontare. «Il problema intrinseco – spiega Taiuti – alla mentalità delle persone che comprano su internet è la velocità. La nostra idea è anche quella di scardinare quest’abitudine al tutto e subito». Già, perché con Bookdealer un libro può arrivare a casa in due ore, ma cosa succede quando non è disponibile? Si aspetta, ma ciò, purtroppo, non soddisfa l’impazienza del consumatore online.

Il futuro – E allora la sfida, per Bookdealer, è quella di migliorarsi. «Ci ha fatto bene questo inizio – aggiunge Leonardo – perché sappiamo qual è la direzione che vogliamo seguire in futuro». A partire dall’abbattimento dei costi per l’utente: ad oggi, i sovrapprezzi per la consegna e per la spedizione sembrano troppo alti anche a lui. L’obiettivo è azzerarli ma la strada è tutta in salita. «Rendere questo sito fruibile al 100% – conclude Taiuti – per farlo diventare non dico un concorrente, ma un’alternativa ai grandi store online. Ci piacerebbe renderlo una realtà assodata». Oggi Bookdealer ha raggiunto un volume di vendite pari a mezzo milione di euro. Tutti finiti nelle tasche delle librerie indipendenti. È pur sempre un inizio. 

Autore

Luca Ferrero

Nato a Pescara il 20/05/1991. Laureato in Lettere Moderne e Scienze Storiche all'Università di Bologna. Exchange Student presso il Department of History del King's College di Londra. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.