Borghi disabitati, quando la rinascita passa per il trekking

Nell’anno della pandemia nasce il Cammino dei borghi silenti: 92 km attraverso i più suggestivi paesini dei monti Amerini, tra Montecchio e Baschi
I due organizzatori: «Ripartiamo da progetti turistici ecosostenibili. Grazie al nostro progetto abbiamo ravvivato la comunità: gli anziani hanno aperto le loro case ai pellegrini per offrire il pranzo o un caffé»

Il percorso inizia e finisce a Tenaglie, piccola frazione di Montecchio. Qui gli escursionisti possono sostare prima di mettersi in marcia. E’ un posto ricco di storia, un borgo medievale ormai quasi disabitato con soli tre abitanti di un unico nucleo familiare nel centro storico. Il cammino dei borghi silenti nasce un anno fa, da un’idea di Gabriele Marcheggiani e Marco Fioroni, due abitanti della vicina Montecchio, con l’obiettivo di valorizzare luoghi come questo. La loro caratteristica è quella di essere stati in qualche modo dimenticati dall’uomo, abbandonati da chi nei decenni scorsi se n’è andato in città. Luoghi che con il tempo hanno acquistato un fascino nostalgico. Camminare tra i “borghi silenti” significa entrare a contatto non solo con la natura ma anche con la tradizione rurale, con la vita lenta, col cibo genuino, con la semplicità. Tutti fattori che in questo periodo di pandemia acquistano un nuovo valore e che hanno influenzato negli ultimi mesi le scelte turistiche degli italiani.

Il successo estivo – L’Umbria, meta ideale del turismo “verde”, ha registrato un boom di presenze durante l’ultima stagione turistica. Il “Cammino dei borghi silenti” è stato scelto da ben mille turisti nei mesi da giugno a ottobre, “pellegrini” attirati dall’unicità dell’esperienza offerta dal percorso e dalla possibilità di fuggire dai ritmi frenetici della città. Un’esperienza che ha giovato anche ai pochi residenti dei borghi, soprattutto anziani. «Questi paesini, tutt’a un tratto, si sono ripopolati» – racconta Marcheggiani – «quest’estate abbiamo assistito a scene bellissime, persone anziane che hanno aperto le porte delle loro case ai pellegrini per offrire loro il pranzo o un caffé. Incontri che hanno ravvivato la comunità».

L’intuizione –  «Siamo partiti con i secchi di vernice in mano, abbiamo tracciato il percorso e poi sopra ci abbiamo scritto una storia»: i due organizzatori raccontano entusiasti la nascita del percorso. L’idea è venuta a Fioroni, presidente e guida dell’associazione Amerini Trekking. Nel suo cursus honorum ci sono il Cammino di Santiago in Spagna, la Via Francigena e il Cammino di San Benedetto. Fioroni ha voluto unire la grande passione per l’escursionismo con la valorizzazione del suo territorio. Il Cammino dei borghi silenti nasce come un itinerario ad anello che ruota attorno al monte Croce di Serra, andandosi a incrociare con suggestivi borghi medievali e attraversando la natura intatta dei boschi umbri. Una volta abbozzato il progetto, i due si sono messi in contatto con le amministrazioni locali e le strutture ricettive della zona, ricevendo una risposta entusiasta. «Questo è un progetto pilota» – dichiara Marcheggiani – «per far rinascere i borghi dobbiamo puntare sul turismo ecosostenibile e sulla valorizzazione del territorio»


Autore

Silvia Serafini

Nata nel 1992 ad Ascoli Piceno. Laureata in Comunicazione e culture digitali all'Università di Macerata con una tesi sul giornalismo d'emergenza. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia