Scherma, due umbri sul tetto del mondo

Alessio Foconi è in cima al ranking del fioretto, Andrea Santarelli il numero due nella spada
Uno medaglia d'oro ai mondiali di scherma di Wuxi, in Cina. L'altro ha vinto l'argento a squadre dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro. Obiettivo comune le olimpiadi di Tokyo 2020

In Umbria la scherma non è di certo lo sport che va per la maggiore. Sugli oltre ventunomila tesserati in Italia, nella piccola regione verde sono solo 531 gli iscritti. Delle oltre 325 società disseminate per lo stivale, nel nostro territorio ce ne sono solo sette. «La media di atleti tesserati è di circa 70 a circolo sportivo – racconta Giovanni Marella, delegato del comitato regionale della Federazione italiana scherma (FIS) in Umbria – solo Terni ha numeri fuori media, lì sono 300». Uno sport considerato minore e per questo poco supportato: «Le gare sono tutte a porte aperte e gratuite – continua Marella – il CONI, la Provincia e le istituzioni non forniscono nessun tipo di finanziamento». Eppure l’Umbria ha forgiato i due campioni della scherma più forti al mondo. «Alessio Foconi è un po’ il Maradona del fioretto – dice Marella – Andrea Santarelli è stato a lungo il numero 1 nel ranking mondiale di spada, ora è il secondo ma rimane un fuoriclasse».  Nonostante i numeri quella della scherma è una tradizione che in Umbria ha radici antiche. «Secondo le fonti storiche le prime attività schermistiche risalgono al 1850 – dice ancora – nella zona di Città di Castello». Una tradizione che alla quantità ha sempre preferito la qualità: «È nelle regioni piccole che c’è la buona scherma», conclude Marella.

Alessio Foconi è nato a Roma nel 1989 e da quando è bambino si allena presso il Circolo Scherma Terni

In punta di fioretto – Nasce a Roma Alessio Foconi ma il suo cuore è umbro: «Sono ternano, anzi ternanissimo – dice – il legame con la mia città è davvero forte». In ogni trasferta pensa sempre ai tanti concittadini che lo sostengono e alla promessa di portare in alto il nome della sua regione. Cosa che, racconta, è per lui motivo di grande orgoglio. Un legame viscerale con la sua terra che non lo fa mai sentire solo: «Non c’è niente che mi manca dell’Umbria perché è parte integrante di me, cerco sempre di trasmettere qualcosa della mia cultura ovunque io vada – ride – ho anche insegnato un po’ di dialetto ternano a dei colleghi spagnoli!».

Alessio sul podio della Coppa del Mondo di fioretto maschile a Tokyo 2019
Medaglia di bronzo nella spada maschile al mondiale di Budapest del 2019

Re di spade – È di Foligno il più grande spadista italiano. Andrea Santarelli, classe ’93 si è innamorato della spada da bambino, quando aveva solo cinque anni, ad una cena di famiglia: «Non me lo dimenticherò mai – racconta – è stato amore a prima vista e da allora non ho mai smesso». Andrea ha appena vinto un argento a Vancouver nelle qualificazioni per i mondiali di Tokyo 2020. Nonostante il legame con la sua Umbria ha deciso di cambiare città per progredire professionalmente: «Da quando mi sono trasferito a Milano c’è stata la svolta – dice – ho preso coscienza che quel piccolo atleta, promessa della scherma, non stava diventando quello che poteva essere». Un nuovo maestro e più atleti con cui confrontarsi hanno fatto sbocciare tutte le sue potenzialità. Un periodo che Andrea non nega esser stato molto difficile, lontano da famiglia e affetti, ma che gli ha permesso di compiere una maturazione importante non solo come atleta ma anche come uomo. A Foligno torna «ogni volta che è possibile – dice – perché non c’è niente di più bello che sentirsi a casa».

Andrea Santarelli medaglia d’argento agli Europei Assoluti di Düsseldorf nel 2019

Il valore della perseveranza – Il più grande risultato per Alessio è stato l’oro olimpico ai mondiali di scherma 2018 di Wuxi, in Cina. Per Andrea invece l’argento nelle gare a squadre dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Ma c’è qualcosa che accomuna queste due vittorie: la costanza e la dedizione. Entrambi non saltano mai un allenamento, sei giorni a settimana per due volte al giorno, variando gli stimoli a cui sottoporre mente e fisico. «Quando si è giovani si vuole tutto e subito – dice Foconi – e invece la chiave della mia carriera è stata l’opposto: pazienza, sacrificio e tanta fatica».  E poi credere nei propri mezzi e nel proprio istinto: «Fidarsi di se stessi è fondamentale – aggiunge Santarelli – è quello che ti permette, nonostante tutto, di andare avanti per la tua strada».

video santarelli

Autore

Rebecca Pecori

Nata a Roma il 19/02/1994. Diplomata al Liceo classico Torquato Tasso di Roma. Laurea Magistrale in Filosofia morale presso l'università La Sapienza di Roma. Giornalista praticante del XIV Biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.