Tappi e bottiglie, brandelli di stoffa, sacchi per il caffè. Sono solo alcuni dei tanti oggetti che, una volta utilizzati, hanno come destino quello di finire in discarica. Eppure da qualche anno la sensibilità della gente è cambiata. Si tende a sprecare di meno e, quando possibile, a riutilizzare tutti quei materiali che, solo all’apparenza, sono diventati inutili. C’è chi ha saputo cogliere questo cambio di prospettiva, dal consumismo sfrenato alla necessità di rispettare l’ambiente che ci circonda, trasformandolo in occasione per dare sfogo alla fantasia.
Riciclo e design – Sono dunque fiorite attività commerciali che si occupano di vendere prodotti realizzati parzialmente o interamente con materiali riciclati. Una di queste si trova a Città di Castello, subito a ridosso del centro storico. Ad aprirla è stato Federico Fanucci, una vita passata nel settore immobiliare. Circa un anno fa, ristrutturando una casa in campagna, si è trovato a dover decidere di come disfarsi dei tanti oggetti ammassati nel tempo in cantina. Da qui è nata l’idea di trasformare ciò che era riutilizzabile in articoli per la casa: «Il mio obiettivo – racconta Federico – era quello di evitare lo spreco». “Riuso design”, questo il nome scelto per il negozio, vende oggetti di ogni tipo: dai pouf da soggiorno realizzati con i copertoni dei camion, ai vasi d’arredamento nati riconvertendo vecchie damigiane.
Indotto – Un’attività che porta lavoro alle aziende che si trovano nei dintorni della città tifernate. Per lavorare il legno, infatti, Federico si avvale dell’aiuto di un falegname della zona, mentre la stoffa inutilizzata viene recuperata da una sarta che ha un piccolo negozio a Trestina, a pochi chilometri di distanza da Città di Castello. «Il grande segreto dietro tutto ciò – racconta con un pizzico d’orgoglio Federico – è vedere gli oggetti non per quello che sono stati, ma per il loro potenziale».