Come si vive a impatto zero: il Parco dell’Energia Rinnovabile di Terni

“Vivere con meno non significa meno comodità”
Il PER organizza corsi e laboratori formativi per le scuole, ma è anche un agriturismo in cui si può soggiornare

Che cos’è il PER – Un agriturismo, un presidio di slow food, ma soprattutto un centro per l’educazione ambientale. Il PER – Parco dell’Energia Rinnovabile a Frattucce, fra le campagne ternane, è tante cose e un unico obiettivo: dimostrare concretamente che si può vivere, e abitare, riducendo l’impatto su ciò che ci circonda al minimo.

L’esperienza di Davide – Davide Pentassuglio è un dottore agronomo e socio del da qualche anno. Quando è entrato in contatto con il Per, per la prima volta, era ancora uno studente universitario. Anni dopo, il ricordo di quell’esperienza era ancora vivo. Ed è tornato per fare parte attivamente del progetto, avviato da Alessandro Ronca nel 2009. Il manifesto del luogo è forse la scritta bianca sulla sua felpa verde foresta: “è l’uomo che appartiene alla terra”. Un promemoria semplice per quanti – tanti – credono di poter fare dei luoghi che abitano un po’ quello che vogliono: “Bisogna anche imparare a vivere con meno” spiega, “che non vuol dire con meno comodità, ma semplicemente strutturare le proprie scelte, le proprie esigenze, le proprie abitudini adattandole un po’ di più la natura, a quello che abbiamo intorno”.

Sperimentazioni – Vivere in armonia con la natura al PER, non significa nutrirsi di bacche e vivere in casette di paglia. Al contrario, il centro è dotato delle più sofisticate tecnologie abitative per contenere il più possibile il consumo energetico, e non solo. Due esempi, fra i tanti possibili: il Parco non dispone di un acquedotto. L’acqua piovana attraversa ciclo di filtri – secondo un modello ideato in Australia – e viene poi convogliata in docce e lavandini. Persino l’acqua grigia viene riutilizzata: nello scarico dei bagni. La più recente sperimentazione, però, è l’utilizzo del compost, un misto di terra e sostanze organiche, per la produzione di energia. All’interno dei blocchi di compost sono i batteri ad attivare le reazioni chimiche che producono calore.

I risultati – Nel lotto, la punta di diamante è la Casa Zero, un piccolo monolocale completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Qualsiasi consumo degli ospiti che vi soggiornano (acqua, luce e gas) non è supportato da input esterni. Prenotare (e pernottare) per credere.

Autore

Serena Riformato

Nata a Massafra (TA) il 15/02/1991. Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l'Università di Bologna. Erasmus 2012/2013: University of Edinburgh Laurea Magistrale in Italianistica presso l'Università di Bologna.