Giuristi e imprenditori a Palazzo Baldeschi

Dai Baldeschi ritratti nella Sala dei Legisti all’industria tessile dei Carletti Bonucci
Nel 1560 Filippo Baldeschi diede il via alla costruzione dell’edificio situato nel centro di Perugia, a poca distanza dal teatro Morlacchi. Da cinquant’anni vi ha sede la Fondazione Carletti Bonucci, dal nome dell’ultima famiglia che ne è stata proprietaria

A qualche metro dal teatro Morlacchi, via dei Baldeschi passa inosservata. È una strada stretta, in cui le facciate delle case quasi si toccano e il sole si vede poco. Il nome lo deve a uno dei suoi palazzi, Baldeschi appunto, che molti confondono con l’altro Palazzo Baldeschi di Perugia, affacciato su corso Vannucci.

Fu Filippo Baldeschi, nel 1560, a dare il via alla costruzione dell’edificio, ultimata poi dal nipote Curzio. La volontà, espressa nel testamento dello stesso Filippo, era celebrare la grandezza della famiglia nel campo in cui eccelleva: quello giuridico. Da qui la maestosità della Sala dei Legisti, nelle cui lunette sono ritratti i componenti della nobile famiglia impegnati in attività di studium. Ma non solo. È tutto il piano nobile a essere uno scrigno di ricchezze, custodite e tutelate dalla Fondazione Orintia Carletti Bonucci (mentre gli altri piani del palazzo appartengono a privati), che vi organizza convegni di alto livello culturale.

Non tutto a Palazzo Baldeschi è databile seconda metà del Cinquecento. Anzi. Dopo i Baldeschi, furono i fratelli Fabio e Giacomo Danzetta ad acquistare l’edificio nel 1624 (anche se probabilmente prima di loro qualcun altro lo acquistò, ma non si hanno abbastanza documenti per ricostruire le vicende di quel periodo). A inizio Settecento, invece, ad appropriarsene furono i Righetti, che non solo lo riportarono allo splendore di due secoli prima, ma vi fecero entrare opere pittoriche di notevole pregio, quelle che oggi riempiono la cosiddetta quadreria.

La storia – densa di personaggi e avvenimenti – di Palazzo Baldeschi non è sintetizzabile in poche righe. E allora saltiamo più di un secolo per citare la figura della contessa Orintia Carletti, che nel 1881 sposò Leopoldo Bonucci, personalità di spicco nella Perugia del tempo. È a loro che si deve la nascita dello stabilimento di Ponte Felcino, dove veniva lavorata la lana: un’impresa di successo, tanto florida da rappresentare, a inizio Novecento, un punto di riferimento a livello nazionale. Oggi, a pochi metri da quello stabilimento, vi ha sede la nostra scuola di giornalismo in passato luogo di residenza della familgia Bonucci.

Autore

Irene Roberti Vittory

Sono nata a Roma il 25 marzo 1988. Laureata in Lettere moderne, dal 2013 collaboro con il Corriere Fiorentino (dorso toscano del Corriere della Sera), occupandomi soprattutto di cultura.