OnlyFans, il nuovo mercato del piacere: «Con i nostri video 20mila euro a settimana»

Vittoria e Matteo cominciarono per gioco nel 2020: «Abbiamo detto addio ai nostri lavori, così guadagniamo di più. Il futuro? Vogliamo aprire un B&B»
Christian Ammazzini ha fondato un'agenzia che gestisce gli OnlyFanser ma avverte: «L'IA un rischio anche in questo settore»

Online si fanno chiamare Shinratensei98, un nome che deriva dalla passione per i manga. Nella realtà sono noti come Vittoria e Matteo, la coppia che fattura 20mila euro a settimana su OnlyFans. Eppure la fortuna di questi due ragazzi varesini è nata per una scommessa dovuta alla noia del lockdown. «Se vinco questa partita – ha detto un giorno Matteo, giocando a un videogioco – carichiamo sul web uno dei nostri video hot». Ha vinto lui.

Da PornHub a OnlyFans – Era il 2020. I due hanno cominciato pubblicando i propri video su PornHub, e qualche guadagno è arrivato. Poi, il passaggio a OF, dove tutto è andato sempre meglio. «Rispetto al lavoro sottopagato che avevamo prima questa era una soluzione decisamente migliore – spiega Vittoria – OnlyFans per noi è stato un modo per fare soldi in un periodo difficile, ma divertendoci allo stesso tempo. Un trampolino di lancio verso altro».

Come funziona – Qualche clic per creare un account e si apre un mondo di foto e video di ogni genere. Entrare dentro OnlyFans è semplice: la piattaforma, che ufficialmente offre “un servizio di intrattenimento tramite abbonamento”, è un posto dove i creatori di contenuti possono vendere le proprie foto e video ai loro abbonati. In breve tempo è diventato un mercato di rivendita di prodotti erotici con un sistema ‘dal produttore al consumatore’. Un mondo sempre più attraente: da un lato per la possibilità di vedere tutto ciò che si desidera, dall’altro per i guadagni facili.

Dal porno ai B&B – «Vogliamo farlo finché ne abbiamo voglia – spiega Matteo – intanto vogliamo aprire una catena di B&B». Tra cinque anni si vedono «a guadagnare più dal settore ricettivo che da OnlyFans, anche per non dipendere da una piattaforma che potrebbe chiudere domani». Nel frattempo pensano al futuro: «La soddisfazione più grande sarà permettere a mia madre di andare in pensione dieci anni in anticipo», racconta Vittoria.

Ma che ne pensano mamma e papà? – «All’inizio non erano molto felici – raccontano – poi è andata meglio. Non capivano cosa facessimo e avevano un po’ l’idea del posto fisso». Al di là della questione sessuale, i dubbi tipici dei genitori italiani.

Chi segue gli OnlyFanser? – Gli italiani abbonati a Shinratensei98 sono 400mila, gli stranieri 40mila. Sul profilo PornHub il pubblico è più internazionale. In generale, sono soprattutto uomini etero tra i 25 e i 60 anni. Anche per questo sui social, vetrina principale del loro lavoro, è lei a mostrarsi. Su OnlyFans i due sono insieme, ma è indubbio che buona parte delle persone li scelgano perché interessati a lei.

A sinistra, Ivan Casato. A destra, Christian Ammazzini

Le agenzie di consulenza – Che l’utenza sia costituita soprattutto da uomini etero lo conferma Christian Ammazzini, fondatore con Ivan Casato di un’agenzia di Firenze che fornisce consulenza e supporto manageriale agli Onlyfanser. Anzi, le Onlyfanser. Le 25 persone gestite da loro sono tutte donne. «Il mercato degli uomini è molto più difficile», spiega Ammazzini.

Il lavoro del manager – Il ruolo di un’impresa come la loro consiste nel supportare chi ha un pubblico molto grande in una varietà di modi: gestendone il profilo, le chat con i clienti, la monetizzazione. «Tra le nostre modelle c’è chi guadagna tra i 3 e i 5mila dollari al mese e chi tra i 20 e i 40mila – aggiunge – c’è chi vende immagini in cui non mostra nulla e fa un sacco di soldi, chi fa di tutto e guadagna molto meno. Noi prendiamo una percentuale tra il 40 e il 50%, ma abbiamo delle spese». Poi ci sono le consulenze, vendute singolarmente o a pacchetto, e le lezioni su come diventare Onlyfanser, questione di qualche centinaio di euro.

La figura del chatter – Tra i costi fissi c’è lo stipendio dei cosiddetti ‘chatter’, coloro che impersonano la creatrice di contenuti, rispondono alle richieste che riceve ogni giorno, vendono le sue foto e video o si fanno da tramite quando ci sono richieste personalizzate. Devono essere persone in grado di parlare le lingue, dato che quasi tutte le clienti dell’agenzia non sono italiane. «La sintonia con l’Onlyfanser è fondamentale, bisogna essere in grado di impersonarla, ma si deve anche entrare in empatia con i clienti – afferma Casato –. Oggi abbiamo quasi soltanto chatter donne, gli uomini si sono rivelati meno capaci». Un equilibrio complesso, dunque, ragion per cui di solito c’è solo un chatter per modella. E’ un lavoro pagato a cottimo: si riceve una percentuale su quanto si vende, e sono pochi coloro che hanno anche una retribuzione fissa.

Il futuro? – Per Ammazzini non c’è dubbio: «Personalmente non spenderei mai soldi su OnlyFans. Non c’è più contatto tra le persone. Il digitale è sempre più reale». Secondo lui il portale diventerà una sorta di metaverso in cui le persone potrebbero perdersi. «Già oggi su OF ci sono modelle create con l’intelligenza artificiale – racconta il manager – le creatrici reali possono sempre rifiutarsi di fare un video o una prestazione, com’è giusto che sia, ma di fronte a un rifiuto le persone potrebbero chiedere di far rappresentare i propri desideri più estremi e violenti a degli avatar iperrealistici».

(Foto in alto: Vittoria e Matteo, in arte Shinratensei98)

Autore

Chiara Venuto

Classe '97, originaria di Messina, laureata in English and American Studies. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di Giornalismo di Perugia.