Andreas, una vita “controcorrente”

Nessun allaccio all’acquedotto e al gas. «Siamo cresciuti così, facendo le lavatrici solo quando tirava il vento»
La rivoluzione green passa da Montone: storia di una famiglia autosufficiente tra cisterne d'acqua, pannelli solari e stufe a legna

Consumare energia pulita si può. Una controindicazione è quella di mettere in atto decisioni drastiche come quelle di Andreas Moosbrugger. La sua famiglia 33 anni fa ha fatto una scelta etica di autosufficienza e dall’Austria si è trasferita a Montone, in un casolare in mezzo ai boschi, a 5 km da Città di Castello.

Una scelta etica di famiglia – Fino al 2010 ha autoprodotto l’energia con un piccolo pannello fotovoltaico e la sera in casa c’era solo la luce delle candele. Poi papà Kurt ha costruito una pala eolica. «Siamo cresciuti così – racconta – facendo le lavatrici solo quando tirava il vento». Oggi Andreas ha 38 anni e vive nella stessa casa con il padre, la moglie e due bambine. L’acqua per loro non ha costi perché proviene da un pozzo. Hanno installato anche un sistema di raccolta dell’acqua piovana di tetti e grondaie, che confluisce in un piccolo laghetto e viene usata per innaffiare le piante. «Abbiamo imparato a risparmiarla soprattutto quest’anno», ci dice.

L’acqua, un bene raro – Nel 2021 e nei primi mesi del 2022, infatti, l’Umbria ha sofferto molto il problema della siccità. Fiumi e laghi, come il Trasimeno, a causa delle piogge rare e poco consistenti, hanno perduto centinaia di litri d’acqua. Nella zona di Città di Castello ne sono caduti solo 590 millimetri, a fronte degli 850 registrati in media negli scorsi anni. «Da molto tempo abbiamo scoperto l’utilità delle cisterne di accumulo – spiega – Con quelle riusciamo a dissetare tutti gli animali, anche in questi periodi difficili».

Energie pulite – Un’altra scelta sostenibile di questa famiglia italo-austriaca è quella di non aver voluto un aggancio al gas. Il riscaldamento viene prodotto da una stufa che brucia la legna raccolta nei boschi e con un impianto apposito diffonde calore in tutti gli ambienti abitati. Anche il cibo si cucina sulla stufa. Riscaldarsi senza surriscaldare il pianeta per loro è una scelta antica, portata avanti sin da quando Andreas era un bambino di un anno e mezzo. Da un po’, invece, i Moosbrugger hanno un contratto per l’energia elettrica. Con un impianto fotovoltaico producono energia pulita e la immettono in rete. «Paghiamo circa 300 euro all’anno per cinque persone – dichiara Andreas – una differenza tra la nostra energia e quella a cui attingiamo, davvero minima». Le spese per i rifiuti sono bassissime. Ogni 12 mesi arrivano da pagare meno di 60 euro, calcolati in base alla distanza della casa dal primo bidone della spazzatura, lontano più di 3 km.

Ridurre carburante e concimi – Nell’azienda agricola di famiglia, Andreas ha sempre cercato di utilizzare il meno possibile il carburante per i trattori e i mezzi di lavoro. Il padre, quando può, per arare i campi usa ancora i vecchi attrezzi manuali, che lega al cavallo. Non sono ammessi concimi chimici o diserbanti, perché le uova, i vitelli e i capretti che mangiano e vendono, devono crescere nella natura. Un’attenzione particolare è dedicata anche alla spesa per il cibo, che a casa Moosbrugger si fa ogni 20 giorni. «È impensabile uscire solo per comprare lo zucchero – ci spiega Andreas – facciamo una lista di ciò che serve e risparmiamo tempo, benzina e denaro».

«Adoro questo stile di vita» – La vita in cima a questa collina umbra scorre sempre nello stesso modo dal 1988. La televisione e il wifi non sono mai entrati in casa, perché i cellulari per loro sono sufficienti ad informarsi su ciò che accade nel mondo. Sanno bene, ad esempio, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha fatto proprio della transizione ecologica il suo pilastro principale: energie rinnovabili, efficienza energetica, idrogeno e mobilità sostenibile. Gli obiettivi europei sono chiari anche a questa famiglia umbra: ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili dispone di 61 miliardi di euro di risorse dal PNRR, di cui quasi il 76% per il contrasto al cambiamento climatico. Se per realizzare questo progetto ambizioso ci vorrà del tempo, a Montone il cambiamento è già iniziato e pare, al momento, che continuerà: «Penso che non cambierò mai questo mio stile di vita. Lo adoro – confida Andreas – Se in più si risparmia e si inquina meno, tanto meglio».

Autore

Mariafrancesca Stabile

Nata a Copertino (Lecce) il 3 settembre 1992. Diplomata al liceo classico "Giuseppe Palmieri" di Lecce, è laureata in giurisprudenza presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.