Minimetrò, odi et amo

«Raggiungiamo il centro senza problemi di parcheggio, né di traffico. Il punto dolente? L'orario di chiusura»
Risolti i problemi iniziali di inquinamento acustico, gli abitanti si dicono soddisfatti anche per l'aumentato valore dei loro immobili

«È comodo, economico ma chiude troppo presto la sera». Questo è il pensiero di chi viaggia sul Minimetrò a Perugia. A distanza di 13 anni dalla sua messa in funzione, oggi questo sistema di trasporto su rotaia è più che ben voluto ed in ognuna delle 7 fermate, che collegano il centro storico alla periferia della città, c’è un ricambio costante di passeggeri. Uno sfondo blu e una grande lettera “M”, realizzata dall’unione di sfere bianche, segnala la presenza di una stazione del Minimetrò. L’impianto si sviluppa lungo un’unica linea per una lunghezza complessiva di 4 km.

Le perplessità sul minimetrò – Ci sono state molte polemiche nel corso degli anni sull’ utilità di questa infrastruttura, costruita in una città relativamente piccola, quindi in teoria senza necessità di un ulteriore mezzo pubblico, oltre ai tradizionali autobus di linea. Inoltre gli abitanti dei quartieri più vicini ad alcune fermate del minimetrò, soprattutto all’inizio, lamentavano importanti disagi dovuti all’inquinamento acustico.

Rumore: la voce dell’esperto… – Il passaggio delle vetture vicino ad alcune abitazioni generava un fruscio prolungato, che i residenti sentivano anche quando il mezzo aveva una velocità ridotta. «Il rumore provocato dal passaggio delle navette», spiega l’ingegner Stefano Ortica, esperto di monitoraggi acustici presso l’ARPA Umbria, «in particolare nelle zone del Parco Chico Mendez, di Madonna Alta e Case Bruciate, è stato attutito grazie a sistemi di smorzamento delle vibrazioni, installati nel primo anno di attività del minimetrò».

…e degli abitanti coinvolti – Il parere dei perugini che abitano questi quartieri oggi è generalmente buono. Molti di loro non avvertono più alcun tipo di rumore. L’acquisto di un biglietto, al prezzo di 1,50 euro, consente di risparmiare sulle spese di carburante per la propria auto, riduce l’inquinamento ambientale e spesso anche i tempi di viaggio. Per i proprietari delle abitazioni vicine alle fermate, c’è stato un altro vantaggio: «Sono contento. Ho beneficiato di una rivalutazione del mio immobile, che ha aumentato il suo valore – racconta Antonio, che vive a Case Bruciate – la casa ha aumentato il suo valore proprio per la presenza del minimetrò, un servizio pubblico in più per chi fosse interessato ad acquistare casa qui». Inoltre, è stato realizzato un altro intervento di mitigazione acustica, tramite la riduzione della velocità di esercizio dell’impianto, nelle ore di minore richiesta da parte degli utenti.

I vantaggi di muoversi su rotaia – Sabato pomeriggio il minimetrò viene preso d’assalto da molti ragazzi perugini, ma anche da adulti e famiglie, che scelgono di trascorrere qualche ora in centro nel weekend. «È comodo, – ci dice Giulia, 22 anni, di Corciano – con questo mezzo raggiungo il centro per un aperitivo con le amiche senza problemi di parcheggio, né di traffico». Matteo, che invece è un perugino doc, sale alla stazione della “Cupa” con scarpe e pantaloncini fluo «Vado a Pian di Massiano – racconta- mi alleno sulle piste del percorso verde nel parco». La signora Fernanda, invece, ha 75 anni ed ogni fine settimana va a Perugia a trovare il fratello, di qualche anno più anziano. Si muove spedita, è autonoma e abitualmente fa uso dei mezzi pubblici, perché la patente non l’ha mai presa. «Arrivo con il treno alla stazione di Fontivegge e da lì – ci racconta – salgo sul minimetrò. Mi viene un po’ l’affanno con queste buste, ma sono solo pochi passi. Porto sempre i miei dolci e una lasagna a mio fratello, che è allettato».

Si può sempre migliorare – I più giovani, però, pur avendone fatto un mezzo di locomozione quotidiano per raggiungere scuole, ritrovi con amici o altri luoghi di interesse, denunciano un disservizio, dovuto agli orari di apertura del minimetrò. «Lavoro in un ristorante del centro storico – lamenta un giovane cameriere – non ce la faccio ad usarlo con i miei orari di chiusura». L’ultima corsa delle navette, è prevista alle ore 21.00, tutti i giorni, compresi sabato e domenica. Resta scoperta, dunque, la fascia oraria della prima serata e quella notturna, quando (nel rispetto del coprifuoco, se c’è) i ragazzi vorrebbero avere l’opportunità di utilizzare, per lavoro o per diletto, questa infrastruttura.

Autore

Mariafrancesca Stabile

Nata a Copertino (Lecce) il 3 settembre 1992. Diplomata al liceo classico "Giuseppe Palmieri" di Lecce, è laureata in giurisprudenza presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.