L’epidemia paralizza lo sport: rebus ripartenza, tra rischi e difficoltà economiche

Calcio ancora nel limbo, mentre la pallavolo programma già la nuova stagione. Il libero della Sir e della nazionale Colaci: «Dispiace per le Olimpiadi ma è stato giusto il rinvio».

Fase-2. Anche il mondo dello sport prova ad immaginare gli scenari futuri, in attesa che si possa, gradualmente, uscire dall’emergenza.

Il calcio si interroga Gli appassionati di pallone fremono, mentre gli addetti ai lavori, soprattutto società e calciatori, sono su posizioni molto diverse. Partiamo dal Perugia e dalla Serie B. C’è chi vorrebbe finirla qui: troppo rischioso tornare a giocare presto, anche se in tempo utile per finire la stagione. Una soluzione di questo tipo, però, comporterebbe il congelamento della classifica e si ripercuoterebbe sui verdetti di fine campionato, come promozioni e retrocessioni, e sulla programmazione della stagione futura. Ma c’è anche da tenere conto degli aspetti economici. Le società, infatti, hanno già perso molti soldi e tornare sui campi, anche solo per allenarsi in vista della ripresa delle partite, potrebbe aggravarne la situazione. Innanzitutto perché presumibilmente si giocherebbe a porte chiuse, dunque senza ricevere gli incassi del botteghino. Poi andrebbero adottate misure di sicurezza per gli atleti e lo staff, come sanificazioni, mascherine e tamponi, con ulteriore aumento dei costi. Inoltre c’è il capitolo ingaggi, che sono la principale voce di spesa delle società: l’idea è quella di corrisponderne solo una parte. Su quest’ultimo aspetto il Perugia ha già raggiunto un accordo con i propri giocatori, che hanno rinunciato a 45 giorni di stipendio, sia in caso di ripresa del campionato che di chiusura definitiva. Allo stato attuale sembra che il campionato possa ripartire il 20 Giugno, ma ancora nulla è certo. Intanto i grifoni hanno ripreso ad allenarsi individualmente in attesa che sia possibile riprendere le sedute di squadra.

In Lega Pro è caos La situazione è diversa in Serie C, dove militano Ternana e Gubbio. L’Assemblea della Lega diretta da Ghirelli ha deliberato la chiusura anticipata del campionato perché non ci sarebbero le condizioni per ripartire. Il Consiglio federale, però, non ha ratificato la decisione ed anzi è orientato per la prosecuzione della stagione. Una decisione che sicuramente vede di buon occhio la Ternana, che potrebbe giocarsi così le proprie chances di promozione. In caso di stop definitivo, infatti, a salire fra i cadetti sarebbero le tre squadre in testa nei rispettivi gironi: Monza, Vicenza e Reggina, più una quarta formazione, il Carpi, decisa in virtù del coefficiente partite giocate/punti fatti. Il Gubbio invece, dopo aver assaporato per settimane una tranquilla salvezza, nel caso si riprendesse a giocare dovrebbe lottare per evitare i playout, distanti appena un punto.

La pallavolo si ferma La decisione della Fipav di sospendere i campionati è stata accolta con animi opposti dal volley perugino di Serie A1. Sicuramente migliore l’umore in casa Bartoccini Fortinfissi Perugia. Le ragazze allenate da coach Bovari, al loro primo anno nella massima categoria, erano al penultimo posto, impegnate in una difficile lotta per ottenere la salvezza. La decisione degli organi federali, con il conseguente blocco delle retrocessioni, di fatto garantirà alla compagine umbra la permanenza in A1. Decisamente diversa la situazione in casa Sir Safety Conad Perugia. I Block Devils erano in corsa per il primo posto nella regular season, a soli due punti dalla capolista Lube Civitanova, con in tasca la probabile qualificazione alle semifinali di Champions League dopo il successo in trasferta contro i russi del Novyi Urengoy. E se in un primo momento sembrava che almeno le competizioni continentali potessero riprendere, alla fine anche la Cev (l’organo di governo della pallavolo europea), si è dovuta arrendere, dando lo stop definitivo alle manifestazioni internazionali, sia di club che delle nazionali. Proprio a poche ore da questa decisione abbiamo parlato con Massimo Colaci, colonna della Sir Safety Conad Perugia e della nazionale. «Credo che la stagione sia ormai terminata e sinceramente penso sia tempo di pensare alla prossima». Anche se ad oggi è difficile, con il libero bianconero abbiamo provato ad immaginare come potrebbe essere la pallavolo post Covid-19. «Non ho mai giocato a porte chiuse e non vorrei farlo. Stare in campo davanti al pubblico, sia in casa che in trasferta, è emozionante e ti dà la carica. Non me la sentirei nemmeno di esultare per la vittoria di un titolo visto quello che sta succedendo. Se mi dicessero di ricominciare il prossimo anno senza spettatori, con la prospettiva di riaprire i palazzetti ai tifosi nella seconda metà della stagione, anche se con qualche limitazione, sarei però favorevole, perché vorrebbe dire finire il campionato con il pubblico».

Massimo Colaci, libero della Sir Safety Conad Perugia e della nazionale italiana

Il rinvio delle Olimpiadi L’emergenza sanitaria ha costretto il Comitato olimpico internazionale ad adottare un provvedimento senza precedenti: lo slittamento dei Giochi Olimpici di Tokyo al 2021. La decisione, che riguarda vari atleti di origine umbra, come gli schermidori Andrea Santarelli e Alessio Foconi, la tiratrice a volo Diana Bacosi, la ginnasta Agnese Duranti e il pallavolista Ivan Zaytsev, non ha sorpreso Colaci, che avrebbe dovuto partecipare ai Giochi con la nazionale italiana di volley. «Mi aspettavo il rinvio. Credo che abbiano fatto bene, perché le Olimpiadi sono la festa dello sport e in questo momento far festa non ha senso. Non ci sarebbero state le condizioni, saremmo stati in migliaia all’interno del villaggio olimpico o in mensa. Mi dispiace molto perché i giochi olimpici sono il massimo per un atleta ma spero di poter indossare la maglia azzurra ancora il prossimo anno e vivere un’altra esperienza magnifica come quella di Rio nel 2016».

Autore

Lorenzo Pelucca

Nato a Perugia il 25/06/1988. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Perugia. Giornalista praticante del XIV biennio presso la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.