Il Coronavirus è arrivato in Africa: «Prepararsi al peggio»

Contagi in tutto il continente: l’epidemia può causare una catastrofe umanitaria
Intanto nel Corno d’Africa un’invasione eccezionale di locuste mette in ginocchio 19 milioni di persone

Ancora poche migliaia di casi in tutta l’Africa, meno di una regione italiana del centronord. Ma il Coronavirus ha ormai decine di focolai in quasi ogni paese del continente nero e il monito del direttore generale dell’Oms, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, suona cupo: «L’Africa deve prepararsi al peggio». 
Molti Stati iniziano ad adottare misure restrittive, ma preoccupano la grave precarietà delle strutture sanitarie – secondo alcuni studi il virus non cesserà di diffondersi con l’arrivo della calda stagione – e la tenuta delle fragili economie nazionali in caso di blocco prolungato di intere filiere produttive. 

Lockdown impossibile – Se Italia e Cina dimostrano che le mezze misure non bastano a limitare il contagio, le condizioni socioeconomiche di molti stati africani rendono impensabile un lockdown totale.  «Non ci sono le condizioni per dire alla gente di restare a casa, perché non c’è il benessere minimo per poterlo fare», spiega Enzo Nucci, corrispondente Rai da Nairobi: «Qui in Kenya gran parte della popolazione vive in slum ad altissima densità abitativa e spesso senza acqua, bagno e fogne. In più, molti kenyoti lavorano e vengono pagati alla giornata. Come mangerebbero in caso di quarantena totale?». 

Piaga biblica – Come se non bastasse, le aree rurali del Corno d’Africa (Etiopia, Kenya e Somalia) sono colpite dalla più grande invasione di locuste degli ultimi settant’anni. I danni sono enormi. Secondo la Fao, diciannove milioni di persone sono a rischio carestia e sciami più grandi della città di New York, composti da centinaia di miliardi di insetti, sono arrivati fino in Pakistan, dove è stata dichiarata l’emergenza nazionale. Un mix di fattori climatici e ambientali sta favorendo la moltiplicazione straordinaria degli insetti, che continueranno a riprodursi almeno fino a giugno. In Etiopia gli sciami hanno già divorato intere piantagioni di tè pregiato, una importantissima risorsa economica locale. Per le popolazioni delle aree rurali africane, già messe in ginocchio da povertà ed emergenza alimentare cronica, la contemporanea diffusione del Coronavirus potrebbe causare una catastrofe umanitaria.

Anatre fantasma – In rete circolano video ed articoli che parlano di un intervento straordinario della Cina con un “pesticida” ecologico per aiutare il Pakistan: un esercito di centomila anatre (che possono mangiare fino a duecento locuste al giorno a testa). La notizia, pubblicata dal giornale cinese Ningbo Evening News e poi rilanciata da Associated Press, Bbc e anche dalla stampa italiana, non è però confermata da nessuna fonte governativa. Anzi, alcuni esperti hanno rilevato che, se in ipotesi è possibile usare stormi di anatre per contrastare gli sciami di locuste (il governo cinese avrebbe usato con successo questo stratagemma vent’anni fa nello Xinjian), nel caso concreto i volatili non sopporterebbero il clima desertico e la scarsità d’acqua del Pakistan. Avanti con altre soluzioni. 



Autore

Giovanni Maria Gambini

Nato a Assisi il 23 aprile 1992. Diplomato al Liceo Classico A. Mariotti di Perugia. Laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Perugia, con due periodi Erasmus a Madrid e Lisbona. Giornalista praticante del XIV biennio della SGRTV.