Sardex.net è il più conosciuto e riuscito esperimento di moneta complementare nel nostro Paese. Per la precisione si tratta di un circuito di credito commerciale, nato nel 2010 dall’intuizione di cinque amici che volevano contrastare gli effetti della crisi economica (soprattutto il cruciale problema della carenza di liquidità) mediante un sistema di scambio di crediti e debiti interni ad un circuito di aziende. Sardex ha preso talmente piede da essersi meritato le attenzioni del Financial Times e addirittura delle Nazioni Unite, che gli hanno richiesto progetti di sviluppo per l’Africa e l’America Latina. Il suo giro di affari nella sola Sardegna è ad oggi superiore ai 30 milioni di euro all’anno, mentre le aziende coinvolte sono più di 7.000 in gran parte d’Italia.
Presenza dei circuiti di credito commerciale (modello Sardex.net) nelle varie regioni italiane
Gli sviluppi in Umbria – Sì, perché dall’isola il modello Sardex si è diffuso attraverso circuiti gemelli in altre dieci regioni: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Veneto e, infine, Umbria. Quest’ultima si è aggiunta nei mesi conclusivi del 2016, quando ha preso vita Umbrex.net (che presenta un codice etico e un modello di business per l’appunto ispirati a Sardex). L’avvio del circuito è frutto di un percorso durato due anni, durante i quali le imprese pioniere (ad oggi una settantina) hanno potuto iniziare a conoscersi e a collaborare all’interno del mercato regionale.
Il primo incontro – Il tutto è stato promosso ed è gestito dalla società cooperativa Link3c, i cui soci fondatori (Anna Pasquino, Fabiola De Toffol e Giovanni Cutini) stanno promuovendo da mesi incontri in varie parti della regione per presentare Umbrex. Il primo meeting tra iscritti, avvenuto sabato 2 dicembre in una cantina vinicola alle porte di Perugia, è stato un’occasione utile per gli aderenti per conoscersi di persona e rafforzare le relazioni reciproche. In attesa dell’inaugurazione ufficiale di fronte al pubblico, la rete è dunque partita: ora punta ad espandersi.
