Allevamenti hi-tech, anche la stalla diventa “smart”

Matteo Vanotti, CEO di xFarm: «Miglioriamo la vita di migliaia di lavoratori, promuovendo un’agricoltura più sostenibile»
Dalla nutrizione delle mandrie, alla tracciabilità dei prodotti: la quarta rivoluzione industriale riguarda anche il settore zootecnico

La conversione digitale non si ferma agli uffici e ai grattacieli. Raggiunge anche la gestione degli allevamenti bovini per ridurre l’impatto ambientale, migliorare il benessere animale, garantire un alimento sicuro e di qualità. In prima linea xFarm, tech company che ha sviluppato la piattaforma digitale e Parmalat.

Tutta la filiera coinvolta – La formazione prima di tutto. Alla base del progetto c’è un percorso di istruzione ad hoc per gli allevatori, che insegna a gestire e tracciare in modo efficiente e sostenibile le mandrie di vacche da latte, i piani alimentari e i reflui zootecnici.

«In xFarm – spiega il CEO, Matteo Vanotti – miglioriamo attraverso il digitale la vita di migliaia di agricoltori, promuovendo conseguentemente un’agricoltura più sostenibile. Una prima fase ci ha permesso di testare la piattaforma e la tecnologia annessa, da implementare successivamente su larga scala».

Attenzione al consumatore – «L’innovazione è nel nostro DNA – dichiara Maurizio Bassani, general manager di Parmalat –  e con questo progetto ci poniamo un triplice scopo: studiare pratiche pionieristiche a favore del benessere animale, garantire al consumatore un prodotto sempre più in linea con esigenze di sostenibilità e porre le basi per una professione sempre più evoluta e tecnologicamente avanzata».

Allevatori in cattedra – È toccato agli allevatori spiegare alle due realtà, xFarm e Parmalat, i principali parametri sull’alimentazione degli animali, il loro processo digestivo e la gestione delle deiezioni. «I rappresentanti delle due società hanno voluto conoscere a fondo come operano le nostre stalle -dice l’allevatore Massimiliano Gatti- elemento che si è rivelato essenziale per comparare i dati e condividere le giuste soluzioni per ridurre l’impatto ambientale».

La  piattaforma avrà una nuova funzione specifica per l’allevamento, che permette il controllo dei piani alimentari attraverso un sistema di compilazione automatica di alcune informazioni, come ad esempio la composizione e quantità delle razioni somministrate, la gestione della mandria sulla base delle caratteristiche delle vacche e la tracciabilità in ottica di sostenibilità della filiera, grazie a sensori tecnologicamente avanzati e all’utilizzo di differenti strumentazioni IoT all’interno delle stalle. Dopo la prima fase sperimentale, il progetto prevede il monitoraggio di 100 stalle, 6 delle quali in Umbria, fino ad arrivare alle 400, con l’obiettivo di arricchire i dati di tracciabilità dei prodotti e garantire sempre più la trasparenza delle materie prime al consumatore.

Autore

Giovanni Veggiotti

Conseguita la laurea Giurisprudenza all'Università di Pavia e il titolo di avvocato presso la Corte d'Appello di Milano, ha maturato un'esperienza professionale decennale in uno studio legale e successivamente in una società multinazionale. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.