Formazione per giornalisti dei Balcani e del Sud Mediterraneo

Gli undici ospiti resteranno nella Scuola di Perugia fino a venerdì per approfondire con registi, autori e reporter di fama nazionale i nuovi modi di racconto del giornalismo culturale.

Il Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia apre le porte ai giornalisti dei Balcani e a quelli dell’area del Sud del Mediterraneo con un corso organizzato per loro in collaborazione con la Copeam (Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo), l’Asbu (Arab States Broadcasting Union) e per la prima volta anche con il coinvolgimento di Rai Academy.  Il corso  si è aperto il 3 dicembre a Roma presso la sede Rai di viale Mazzini con la tavola rotonda “I vantaggi legati alla promozione culturale ed il ruolo del servizio pubblico”, moderata dal direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, a cui partecipano esperti del mondo delle istituzioni e del servizio pubblico, alla presenza degli ambasciatori dei tanti Paesi coinvolti.

L’iniziativa è realizzata dalla Direzione Creii – Relazioni Internazionali che da anni, nel quadro dell’impegno Rai per la cooperazione multilaterale, dedica grande attenzione alle iniziative di formazione internazionale, in particolare con azioni volte all’aggiornamento professionale dei giornalisti dei broadcaster pubblici dell’area mediterranea. Undici i giornalisti delle televisioni pubbliche dei Balcani e del Sud del Mediterraneo che dopo questa prima giornata si trasferiranno a Perugia, nella sede del Centro: presso la Scuola di giornalismo fondata nel 1992, fiore all’occhiello del Centro, potranno seguire un corso di aggiornamento teorico e pratico.

La tavola rotonda  ha accolto tra il pubblico anche gli studenti del Corso di formazione in valorizzazione culturale e comunicazione dell’heritage per le imprese e le organizzazioni, promosso dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio e l’associazione Museimpresa; gli studenti del master in Cultural Diplomacy dell’Università Cattolica e quelli del master in Mediterranean Studies della Luiss.