La Ternana Women e il sogno della Serie A

La squadra è a un passo dalla massima categoria. La svolta nel 2022, con l'acquisto del titolo sportivo: oggi le giovanili contano ben 100 calciatrici
Il dg Cardone: «Vogliamo vincere e far innamorare la città del calcio femminile». Il nodo dei costi, l'ad Tagliavento: «Nonostante la crescita del settore è ancora un business in perdita»

L’anno prossimo una squadra di calcio umbra tornerà in Serie A: è La Ternana Women, che guida la classifica di B femminile e aspetta solo la promozione aritmetica per festeggiare. Nella società rossoverde si respira aria di novità, ma la massima categoria comprende onori ed oneri. La Ternana è pronta per il grande passo? Una cosa è sicura: Terni si è guadagnata un posto nei piani alti dello sport più popolare al mondo.

La Ternana Women festeggia una delle tante vittorie di questo campionato

Le origini – Per comprendere quest’impresa bisogna ripercorrere la storia di questa squadra, che parte da lontano: da Bari. Nel capoluogo pugliese si trova l’antenata della Ternana Women: la Pink Sport, presente sulla scena del calcio femminile dal 2001, da cui la Ternana, nel 2022, ha comprato il titolo per la partecipazione al campionato di Serie B. Infatti la maggior parte delle squadre dell’attuale Serie A non è partita dai campionati inferiori, ma ha acquistato il posto comprando il diritto di partecipare al campionato da altre società. Tutto ciò alimentato dalle nuove regole che prevedono costi alti. La Pink Bari militava in Serie B e ha venduto il suo titolo. Nasce così la Ternana Women, che può contare su una solida proprietà. Al vertice c’è Stefano Bandecchi, attuale sindaco di Terni, e lo sponsor principale è l’Università Niccolò Cusano. Importanti anche le altre figure, come l’amministratore delegato Paolo Tagliavento, ex arbitro di Serie A, che ebbe un’intuizione: «Ho pensato di portare a Terni anche l’esperienza e il capitale umano della Pink Sport, oltre che il titolo sportivo». Isabella Cardone, figura ben nota del calcio femminile italiano diventa direttore sportivo e arriva a Terni per «riempire un foglio bianco». Su ciò che si debba fare ha le idee chiare: «La prima cosa che ho detto – racconta – è stata questa: per andare in Serie A la squadra deve avere una struttura da Serie A. Ciò significa ampliare la segreteria, l’area medica e investire sulla comunicazione». Dopo tre anni il sogno si sta avverando e Isabella Cardone ha due obiettivi: «Affermarsi nel massimo campionato e far innamorare Terni del calcio femminile».

Il direttore generale Isabella Cardone e l’amministratore delegato Paolo Tagliavento

Le iniziative fuori dal campo – Per la riuscita del secondo scopo, Cardone fissa la meta: «Dobbiamo remare insieme perché si parli della Ternana Women». Così, per diffondere i colori rossoverdi, la Ternana lavora anche fuori dal campo. Spiega l’ad Paolo Tagliavento: «Per ogni neonato in città regaliamo un kit con un bavaglino, un orsacchiotto e una maglia della squadra con nome del bambino. Un’operazione molto costosa, ma che darà i suoi risultati sul lungo periodo». Altra iniziativa è la stampa del libro “Hola!”. Che racconta la storia di una giovane calciatrice rossoverde, alle prese con la sua passione per il pallone e le sfide della vita. «Dobbiamo crescere non solo con le iniziative, ma anche superando i provincialismi che non vedono oltre la rivalità Terni-Perugia». E visto che tre giocatrici ternane sono state convocate in nazionale, questo orizzonte è visibile. La Ternana Women è ben ramificata anche nei settori giovanili: 100 piccole giocatrici dai 6 ai 17 anni hanno scelto il pallone «per invogliare le femmine a giocare a calcio il modo migliore è mostrare dove si può arrivare. Oggi esistono grandi esempi – racconta Deborah Salvatori Rinaldi, responsabile della comunicazione – le bambine possono sognare di diventare come Girelli e Labate, calciatrici con grande seguito. Le prospettive di questo sport rassicurano anche i genitori».

Il kit che la Ternana Women dona a tutti i neonati della città

Cosa significa la promozione – La Ternana Women oggi è una “società sportiva dilettantistica” ma la promozione in Serie A comporterà l’adozione della forma di società di capitali e la possibilità di attrarre investitori e sponsor che credono nel progetto. Inoltre, ogni partita della Serie A femminile è trasmessa in diretta su Dazn e la squadra ne guadagnerà in visibilità. Tutto ciò potrà essere un beneficio anche per la città. Rimane un enorme ostacolo: la sostenibilità. La Serie A ha dei costi elevati: la società può assorbire le spese, ma gli introiti del calcio femminile praticamente non esistono, a fronte di costi per 7-8 milioni all’anno. «Nel calcio femminile non guadagni dallo stadio, dal merchandising – spiega Paolo Tagliavento – né dalla vendita delle giocatrici. L’operazione più costosa della storia di questo sport è stata la vendita di Girelli dalla Juventus al Bayern Monaco per 200.000 euro. Il calcio femminile è un business in perdita: tutte le squadre di A devono avere importanti aziende alle spalle».

Le ragazze della Ternana festeggiano un gol assieme al direttore Cardone

Autore

Francesco Barbaro

Nato a Roma dove ho frequentato il liceo classico e mi sono laureato in giurisprudenza a Roma Tre. Il primo lavoro da giornalista è stato nella redazione di Live Sport Academy. Dopo l'università ho iniziato il tirocinio da avvocato e lavorato in una grande azienda. Ho interrotto tutto venendo a Perugia, per frequentare la scuola di giornalismo. Ho la passione per il teatro.