Per trovare file di parcheggi liberi in pieno centro di Perugia durante l’ora di punta ci vuole un miracolo o una calamità: purtroppo ci troviamo nella seconda ipotesi. Il capoluogo umbro fa i conti con la serie di decreti che a partire dal 9 marzo, progressivamente, hanno reso tutta Italia una zona rossa. Anche se la normativa, come poi è stato chiarito, non vieta di fare una passeggiata in solitaria mantenendo le distanze, la gente sembra aver preso molto sul serio il messaggio di stare a casa il più possibile.
E così, il deserto e un silenzio surreale accompagnano il nostro tour dei luoghi simbolo di Perugia, quelli più frequentati dai cittadini, dai parchi al centro storico ai grandi centri commerciali. I viali del percorso verde di Pian di Massiano, recentemente intitolato alla memoria di Leonardo Cenci, sono praticamente deserti. I cinema multisala hanno abbassato la saracinesca e, fatta eccezione per i servizi essenziali, hanno chiuso anche l’Ipercoop di Collestrada e il centro commerciale Quasar di Corciano.
Questo svuotamento ha una potenza particolare quando si cammina su Corso Vannucci, simbolo della vita pubblica di Perugia. I passanti si contano letteralmente sulle dita di una mano quando di solito, a ora di pranzo, la principale via pedonale della città è animata dal trambusto di bar e ristoranti e dal viavai di studi legali, tribunali e negozi. C’è così tanto silenzio che dalla strada si sente il suono di un messaggino all’interno di una farmacia, uno dei pochi presidi che per legge possono rimanere aperti, insieme a alimentari e edicole. Completa il quadro qualche corriere Amazon in mascherina. E intanto, il campanile di Palazzo dei Priori scandisce il tempo per nessuno.