Tornare alla terra

Gli ecovillaggi fra natura e sostenibilità: una scelta che cambia la vita
Nelle comunità ecologiche la risposta ad una società sempre più caotica e materialista. Alla ricerca di una semplicità dimenticata

Prendere e partire – Abbandonare casa e amici, a volte anche la famiglia. Ma soprattutto la città e con lei il suo modo di vivere frenetico, stressante ed egoistico. Molte persone hanno provato questo impulso almeno una volta nella propria vita, spesso senza poi dargli seguito. Per quelli che invece hanno deciso di andare fino in fondo, una delle destinazioni possibili da raggiungere dopo aver impacchettato tutto sono gli ecovillaggi.

Di cosa si tratta – Esistono molte definizioni di questo fenomeno, una delle più quotate è quella che dà il Global ecovillage network (GEN): “modelli insediativi che cercano di proteggere i sistemi viventi del pianeta, di incoraggiare la crescita personale, di sperimentare stili di vita che facilitino l’armonia tra gli esseri umani e la natura”.

Una risposta alla crisi della società – Cosa cerca quindi l’individuo in queste comunità, qual è il loro punto di forza? «Rispetto all’economia competitiva, alla precarietà lavorativa, queste esperienze avanzano un modello economico e sociale alternativo, organizzato in modo tale da far sentire i singoli supportati da un sistema di relazioni sociali improntate sulla solidarietà e condivisione delle spese» sostiene Rossana Guidi, sociologa presso l’Università di Pisa e studiosa del fenomeno. «Al fine di affrontare la crisi di rappresentatività delle istituzioni democratiche, gli ecovillaggi propongono modelli decisionali che valorizzano la partecipazione attiva».

Cosa possiamo imparare – E non c’è dubbio che anche la società “tradizionale” avrebbe molto da guadagnare nel recepire il loro esempio di sviluppo sostenibile, sicuramente tutto «quello che è legato al ricircolo e al cambiamento degli stili di vita – ci dice il professor Paolo Polinori, docente di economia all’Università di Perugia – basti pensare che un’auto europea è parcheggiata in media per il 95% del tempo. È chiaro che il nostro è un modello ormai agli sgoccioli».

Autore

Gabriele Genah

Nato a Roma il 30 gennaio 1989. Laureato in Scienze Politiche presso la Sapienza. Laurea magistrale in Relazioni Internazionali presso la Luiss. Giornalista praticante presso la Scuola di Giornalismo di Perugia.