Vertigine Burri

A Città di Castello il “museo d’artista” più esteso del mondo
Da Palazzo Albizzini agli ex seccatoi del tabacco, dove a marzo sarà inaugurata una nuova sezione: è il polo museale di Città di Castello, dedicato al maestro italiano dell’arte povera

Quando si entra negli ex seccatoi di tabacco di Città di Castello ci si sente, almeno per i primi minuti, come Alice nel Paese delle Meraviglie: piccoli piccoli al cospetto di una struttura tanto grande, con soffitti altissimi e pareti massicce su cui scorrono appese, o piuttosto sospese, opere altrettanto “ingombranti”. Queste opere sono le tele di Alberto Burri, artista che a Città di Castello nacque nel marzo 1915, salvo poi lasciare l’Umbria per inseguire una carriera artistica nazionale e internazionale. Burri ebbe un rapporto difficile con la sua cittadina natale. Difficile eppure forte: per questo decise di donare alla Fondazione che porta il suo nome, nata nel 1978, larga parte delle opere realizzate tra America ed Europa. All’inizio ce n’erano solo 32, oggi sono quasi 300, dislocate, oltre che negli ex seccatoi, anche a Palazzo Albizzini.

Burri continua a essere per Città di Castello un punto di riferimento irrinunciabile. Innanzitutto per il settore turistico. Lo ha dimostrato l’ultima mostra temporanea recentemente ospitata nei seccatoi (“Burri. Lo spazio di materia / tra Europa e Usa”), che proponeva il confronto tra Burri e altri maestri del Novecento, da Pollock a Mirò a Pistoletto: nel solo giorno di Capodanno sono stati 382 i visitatori nelle prime tre ore di apertura del museo. L’esposizione è terminata l’8 gennaio e la struttura ha chiuso. Non certo per sempre. Dal 12 marzo, infatti, gli ex seccatoi si amplieranno. Una nuova sezione di quattromila metri quadrati – già chiamata Terzo Museo Burri – ottenuti grazie a un intervento di riqualificazione degli spazi interrati, accoglierà più di 200 opere grafiche dell’artista, secondo un allestimento che già Burri aveva predisposto quando era in vita. Con questa iniziativa, che conclude il biennio di celebrazioni per il centenario della nascita di Alberto Burri, il polo museale di Città di Castello si appresta a diventare il più esteso “museo d’artista” del mondo.

Autore

Irene Roberti Vittory

Sono nata a Roma il 25 marzo 1988. Laureata in Lettere moderne, dal 2013 collaboro con il Corriere Fiorentino (dorso toscano del Corriere della Sera), occupandomi soprattutto di cultura.