“Il custode della memoria”: la vita da film di Dino Marinelli porta l’Umbria a Hollywood

Tanti i successi per il documentario della tifernate Elena Giogli sullo storico custode della Pinacoteca di Città di Castello
La regista: «Dino Marinelli non lascia mai la sua città. Un buon motivo per farlo? Magari un Oscar alla carriera...»

Novanta anni compiuti a gennaio e un terzo di questi vissuti da solo all’interno della Pinacoteca Comunale di Città di Castello. Una vita lunga e fuori dall’ordinario quella di Dino Marinelli, fino al punto di diventare il soggetto di un film. Nel documentario “Il custode della memoria” la regista e sceneggiatrice tifernate Elena Giogli, classe 1983, racconta questo personaggio così eccezionale con cui è entrata in contatto fin da quando era piccola e frequentava le scuole del paese.

Un film made in Umbria – «Per lavoro cerco delle storie da raccontare, dei personaggi interessanti. In questo caso mi sono resa conto che una storia eccezionale ce l’avevo in casa mia – racconta Giogli – dove i miei genitori da sempre raccolgono i suoi libri sulle storie popolari, le tradizioni e il dialetto della nostra città». Alla realizzazione del documentario, che si snoda dagli anni ‘40 fino ai giorni nostri con aneddoti divertenti, racconti biografici e vicende d’altri tempi, ha lavorato una troupe di professionisti quasi totalmente di Città di Castello. Dal direttore della fotografia Cristian Doti al fonico Michele Fiorucci, dal produttore esecutivo Luca Rubini al direttore di produzione Alessandro Simoncini. Rispettare i tempi ridotti del documentario non è stato facile per il gruppo di lavoro: «Con Dino potevamo fare un’intera serie televisiva di dieci stagioni – spiega la regista – non è stato semplice scegliere cosa inserire di tutto ciò che ci ha raccontato, dalle vicende biografiche alle tante storie che nel corso degli anni ha raccolto nelle sue cronache d’epoca. In questo film abbiamo sia personaggi molto famosi sia persone comuni che hanno trovato spazio nei suoi libri».

Da Città di Castello a Hollywood – La sua voglia di trasmettere l’amore che ha per l’arte, per la cultura e per la sua città ha colpito tanti spettatori e anche diversi membri delle giurie di concorsi nazionali e internazionali. A marzo “Il custode della memoria”, da un paese di provincia in Umbria, è sbarcato ad Hollywood con la partecipazione al festival “Los Angeles, Italia”. Il film, dopo una selezione fra migliaia di opere, è stato presentato al Chinese Theater, la mitica sala cinematografica sull’Hollywood Boulevard, dove per anni si è svolta la cerimonia di consegna degli Oscar. La pellicola aveva già ricevuto importanti riconoscimenti, come il premio alla miglior opera prima al festival del cinema indipendente di Berlino e la menzione d’onore al festival del cinema di Nizza. «Siamo felici che il documentario sia stato selezionato in tanti festival, anche di un certo rilievo, non ce lo aspettavamo», racconta ancora Giogli. Grande sorpresa ha suscitato anche la vittoria del premio come miglior documentario al festival indiano “Knight of the Reel”. «Un giorno mi è arrivato a casa questo premio con una bella lettera di motivazione – prosegue la regista – che emozione». Elena e Dino non vogliono fermarsi: ancora diversi concorsi in Italia e all’estero aspettano “Il custode della memoria”.

Autore

Giada Bertolini

Classe 1995, originaria di Lucca. Ha conseguito la laurea magistrale in Strategie della comunicazione pubblica e politica all’Università degli Studi di Firenze. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di Giornalismo di Perugia.