Il Bartoccio, la maschera del Carnevale perugino

Sagace e irriverente con i potenti: è il contadino che, in città per vendere i suoi prodotti, si scontra con la borghesia urbana
Mirabassi: «Negli spettacoli a carnevale prendiamo in giro anche il sindaco Romizi»

Giacca verde oliva, gilet rosso porpora, pantaloni marroni alla zuava, naso adunco o a patata, a seconda del disegnatore che lo interpreta, ma sempre paonazzo: il Bartoccio ha una fisionomia inconfondibile, soprattutto per i perugini per i quali è diventato una figura familiare.

Le origini – Siamo nel ‘500 quando la figura del villano Bartoccio compare per la prima volta in dei testi di origine popolare. Nasce così questo nuovo personaggio che rappresenta un contadino non urbanizzato (come molti zanni, altra figura della commedia dell’arte) che mantiene le sue origini campagnole. Arrivando in città, per vendere i suoi prodotti, si scontra con un diverso ceto sociale. Proprio la sua estraneità al contesto cittadino lo rende un personaggio indipendente e mordace, capace di sferzare anche i potenti con la sua rozza sagacia. Nel corso dei secoli diventa sempre di più una maschera tipica della città di Perugia: le sue vicende si intrecciano con quelle della città e al suo fianco compaiono altri personaggi come la moglie Rosa, la figlia Santina e i compari di avventura, tra cui il Mencarone.

La riscoperta del Bartoccio – L’autore dell’immagine divenuta iconica oggi è Marco Vergoni. Il disegnatore, scomparso nel 2014, si era lungamente occupato delle tradizioni popolari umbre, fondando anche la Società del Bartoccio, nel 2012. «Mio padre è sempre stato un amante di Perugia e in quel periodo stava facendo un libro sui detti perugini. Da lì, arrivato il carnevale, è stata riportata alla luce anche la figura del Bartoccio che mio padre ha ridisegnato”, ricorda la figlia Silvia. Vergoni amava soprattutto andare nelle scuole per far riscoprire usanze e costumi che altrimenti sarebbero stati dimenticati».

In scena anche il sindaco – Un altro dei principali animatori della Società del Bartoccio è Mario Mirabassi, direttore artistico del Teatro di figura umbro. «Gli anni scorsi ci siamo anche presi la sala di palazzo dei Priori, per lo spettacolo delle marionette. E visto che a Carnevale, come si dice, ogni scherzo vale, prendevamo in giro anche il sindaco Romizi, che stava al gioco», ci racconta, indicando la marionetta con le fattezze del primo cittadino di Perugia. Gli anni scorsi ci siamo anche presi la sala di palazzo dei Priori, per lo spettacolo delle marionette. E visto che a Carnevale, come si dice, ogni scherzo vale, prendevamo in giro anche il sindaco Romizi, che stava al gioco», ci racconta, indicando la marionetta con le fattezze del primo cittadino di Perugia.

Autore

Marco Roberti

Nato a Roma il 16/11/1996, laureato in Filologia Moderna alla Sapienza di Roma. Giornalista praticante del XVI biennio della Scuola di giornalismo di Perugia