Il Valdismo umbro tra fede e attivismo

Poco più di 200 persone, guidate da un pastore polacco arrivato in Italia negli anni '90. Pawel Gajewski: «Non c’è annuncio del Vangelo senza impegno nella società»
Dalla distribuzione dei beni alimentari ai corsi di lingua per stranieri. L'assistente sociale Serena Pippi: «Sono decine, vengono da Afghanistan, Libia, Tunisia e Romania»

La comunità valdese umbra conta circa 200 fedeli, non tutti però di questa confessione. Con l’unione delle chiese protestanti infatti vengono accolti anche praticanti luterani e battisti, ma con un solo pastore valdese a celebrare le funzioni, Pawel Gajewski, polacco, in Italia da ormai 30 anni è in carica in Umbria dal 2014. «Non c’è annuncio del Vangelo senza impegno nella società», ripete spesso, per ricordare che l’essenza del valdismo non è solo il culto, ma anche un forte impegno verso le fasce più deboli.

Le attività sociali – La Diaconia valdese in Umbria organizza varie attività nel sociale, tra cui un corso di italiano settimanale per stranieri, tenuto non solo da praticanti valdesi, ma anche da volontari coordinati da un’assistente sociale che sovrintende i lavori. La sede è la chiesa di via Machiavelli a Perugia. Gli studenti sono giovani immigrati dalle storie molto travagliate. «Nessuno qui è un professore d’Italiano. Ci sono solo persone che vogliono aiutare il prossimo e ogni settimana si impegnano per insegnare l’italiano a questi ragazzi» racconta Serena Pippi, assistente sociale del Community Center della diaconia valdese a Perugia. Sono alcune decine, qualcuno è in Italia da anni, altri sono rifugiati arrivati da qualche mese: «Vengono da Afghanistan, Libia, Tunisia e Romania. Grazie alle attività della Diaconia possono inserirsi meglio nella società». Ma non c’è solo il corso di italiano: la comunità valdese pensa a fare la spesa per le persone deboli o malate, o anche a distribuire beni alimentari per chi non può permetterselo. Opere di bene finanziate esclusivamente dall’8×1000, mentre la chiesa si sostiene grazie ai soli contributi volontari dei suoi fedeli.Insert Video “A scuola d’italiano con i valdesi

Chi sono i valdesi umbri – Il centro nevralgico della chiesa valdese in Umbria è Perugia, dove vivono i due terzi dei fedeli e dove sono principalmente concentrate anche le attività diaconali. «La comunità qui a Perugia nasce intorno agli anni ’80 – racconta Antonella Viola, presidente del consiglio di Chiesa valdese a Perugia -. All’inizio si contavano appena 4 famiglie: oggi la comunità è molto più dinamica e soprattutto strutturata. Non siamo in tanti, ma la popolazione è variegata». Essendo infatti città universitaria, non è così raro incontrare qualche giovane diventare assiduo frequentatore della comunità. Diversa invece la situazione di Terni, dove i valdesi sono pochissimi, e si appoggiano alla chiesa metodista, con i cristiani metodisti che rappresentano la maggior parte del gruppo. Una comunità che cresce lentamente ma costantemente.

Il gruppo è il vero punto di forza – «Non è facile essere una minoranza, per questo bisogna sostenersi a vicenda – sottolinea ancora il pastore Pawel – essere diversi è una sfida, si corre il rischio di restare isolati e incompresi: per questo serve dialogo e supporto reciproco». Non è casuale quindi che la vera forza di questo gruppo religioso sia l’unione spirituale dei suoi fedeli, un forte senso di appartenenza. «Da quando sono in Umbria ho battezzato una decina di persone», ricorda Pawel. I nomi di tutti i fedeli valdesi sono registrati e resi noti all’interno della comunità, così come si prende nota di chiunque metta piede in chiesa.

Autore

Filippo Monetti

Nato a Bologna il 11/09/1996. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.