No green pass, no vax, negazionisti del covid: rabbia e accuse di complottismo in corteo a Perugia

Le voci della piazza: «È uno strumento di controllo, noi siamo i nuovi partigiani»
Il Censis: cresce l’onda di irrazionalità nel nostro paese, per 3 milioni di italiani il Covid non esiste, per 6 milioni il vaccino è inutile

In un sabato di novembre, a Perugia alcune centinaia di persone marciano tra slogan e qualche diverbio con i passanti: è il movimento anti-certificato verde in Umbria. «No green pass! No green pass!» urlano i manifestanti quando entrano in piazza Italia. Quasi subito, gran parte del corteo si disperde e al comizio, improvvisato sugli scalini della statua a Vittorio Emanuele II, partecipano solo in pochi.

A turno, organizzatori e sostenitori più audaci prendono la parola: fra loro professori universitari, rappresentanti di associazioni studentesche, medici in pensione e altri ancora. Impugna il microfono un uomo, che viene presentato come giornalista: “Basta indugiare! – tuona contro la categoria – Dovete far luce sulla pandemia, raccontare la verità!”. Chi ascolta, sostiene gli oratori a suon di applausi e non trattiene le critiche verso Mario Draghi e il Consiglio dei ministri: “Vergogna!”, “Dimissioni! Vogliamo le dimissioni!”, “Basta dittatura!”.

Una manifestante, che si qualifica come medico in pensione, afferma: «È stata attaccata l’etichetta “covid-19” a una sindrome influenzale. Per questa malattia, che è curabile, il vaccino è un rischio troppo grande». Un uomo racconta di aver preferito perdere il lavoro piuttosto che “piegarsi” al green pass: “Essere costretti a fare più tamponi a settimana costa troppo, ma non ci sto soprattutto per una questione di etica – dice – In passato, lo Stato era pronto a tutelare chi aveva problemi di salute causati dai vaccini. Dovrebbero fare la stessa cosa adesso. A quel punto, chi non vorrebbe immunizzarsi?

“Cacciamo il governo Draghi!”, “È ora di dire basta!”, si legge sui volantini distribuiti alla manifestazione dal Partito comunista cittadino, che definisce il green pass “uno strumento liberticida, coercitivo, diretto al controllo dei lavoratori e della vita sociale, che non ha niente a che fare con la difesa della salute collettiva”. Sulla stessa linea “Riconquistare l’Italia”: partito democratico, neosocialista, anti-europeista e patriottico (così si legge sul loro sito ufficiale), con un progetto politico incentrato sull’uscita dall’Ue e il ritorno alla lira. Quest’ultimo schieramento politico propone anche “il ripristino e l’applicazione della Costituzione del ‘48, quella nata dai valori della Resistenza”.

Autore

Roberto Rocco Spadola

Nato a Potenza il 18 Febbraio 1995. Laureato in scienze della comunicazione all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista praticante del XV Biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.