Dal grigio al verde: come Terni vuole voltare pagina

I progetti del Pnrr puntano alla rigenerazione urbana e ai trasporti green: come la capitale umbra dell'acciaio vuole diventare sostenibile
Migliorare l'accesso in città da sud, recuperare l'area Gruber, puntare su un sistema metropolitano integrato: tutti piani per i fondi europei

Una possibilità unica e forse irripetibile per cambiare il volto delle città: il Piano nazionale di ripresa e resilienza viene visto come un El Dorado da parte di amministrazioni, categorie economiche e cittadini. Per tutti rappresenta il modo per ammodernare un paese che vuole restare al passo con i tempi. Terni non fa eccezione: la città, legata a doppio filo all’industria siderurgica, vede l’occasione per tagliare questo legame, facendosi conoscere anche per quanto altro ha da offrire.

I progetti – Sono 23 i progetti che l’amministrazione comunale ha presentato nel marzo scorso alla Regione. «Crediamo sia un’occasione straordinaria per una ricostruzione su basi innovative dell’economia e dell’immagine di Terni», spiega il sindaco Leonardo Latini. Rigenerazione urbana è il concetto chiave su cui si basa molto del piano. La gran parte delle iniziative, infatti, riguarda il tema delle infrastrutture e dei trasporti.

La scommessa Gruber – Il progetto più ambizioso riguarda il risanamento e la riqualificazione dell’area Gruber. L’ex lanificio, costruito nel lontano 1856, da tempo è in stato di abbandono, preda di vandali e rifugio di senzatetto. 45 mila metri quadrati da destinare, nei desideri della giunta, a un nuovo quartiere verde. Alloggi per giovani a prezzo calmierato, orti urbani e parco fluviale sono solo alcuni degli interventi al centro di questo programma. Un modo di ridare vitalità ad una zona sinora poco valorizzata.

La rivoluzione viaria – Un altro pilastro del piano è la viabilità, a partire dall’accesso viario da sud: il completamento della bretella Terni-Rieti con il bypass urbano della Flaminia è il sogno del cassetto. A questo si aggiunge il nodo Staino-Pentima, che consente di oltrepassare la zona delle Acciaierie speciali. «Il territorio – prosegue Latini – punta molto anche su altri aspetti. Il raddoppio della linea ferroviaria Ancona-Roma e il polo logistico di Terni-Narni sono opere che permettono di dare slancio al tessuto economico».

Un trasporto green – In una città che soffre a livello ambientale la rivoluzione verde può diventare il volano per un cambiamento di mentalità. Il sistema metropolitano Terni è il faro della proposta: un trasporto pubblico, spiegano da Palazzo Spada, in sede fissa che utilizza molti degli investimenti già fatti nella tratta terminale ed urbana della Ferrovia Centrale Umbra, collegandola con l’area dell’ospedale. E ancora: il rinnovamento del parco autobus, l’espansione della rete ciclabile, le fermate intelligenti dei bus, la produzione e la distribuzione di idrogeno per la mobilità pubblica e privata. Con quasi 25 mila permessi Ztl il centro cittadino è uno dei più inquinati d’Italia: ridurre l’afflusso dei veicoli è una mossa essenziale.

Ambizioni e realtà – Interventi senza ombra di dubbio ambiziosi. Forse persino troppo? «La nostra idea – conclude Latini – è di una Terni verde, intelligente, dinamica, innovativa e attrattiva, perfettamente in linea con le indicazioni nazionali ed europee del Pnrr. Vogliamo dare una chance concreta di sviluppo alla nostra città, per cogliere appieno tutte le opportunità che si presenteranno. La nostra capacità di immaginare il futuro è fondamentale in modo da saperci confrontare con il cambiamento». Se il messaggio lanciato dal concertone di Capodanno, trasmesso in diretta su Rai1 dalle Acciaierie di Terni, è che non si vive di solo acciaio, ora urge tradurre in fatti queste buone intenzioni.

Autore

Alberto Vigonesi

Nato a Vicenza il 01/10/1990. Laureato in Politica Internazionale e Diplomazia all'Università degli Studi di Padova. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.