Omphalos, una nuova grammatica oltre le barriere di genere

Le mille battaglie dell'associazione perugina a favore della comunità LGBT: in Umbria, dal 2017 una delle poche leggi regionali contro l'omotransfobia
Per questi giovani, maschile e femminile si fondono nel neutro. Il racconto di Daniele: Inferius è il mio alter ego, con lui scardino la mia identità

«Ho 20 anni e adesso non so esattamente quale sia il mio orientamento sessuale, ma sono aperta alla discussione. È sempre una ricerca.» Sara è una delle coordinatrici del gruppo giovani di Omphalos, l’associazione di Perugia attiva nella tutela dei diritti LGBT dal 1992. Studia al DAMS di Roma e da grande vorrebbe fare l’attrice: «Per tanti anni – racconta – ho pensato di essere un po’ diversa. Perché provavo attrazione per le ragazze. Ora sto con un ragazzo».

Grammatica Lgbt – Parlando con la generazione Z di Perugia, quella nata tra metà degli anni ’90 e il 2010, si ha l’impressione che la grammatica non li contenga e che tutti gli asterischi che nascondono le desinenze finali degli aggettivi/sostantivi/verbi siano un campo minato. L’interlocutore è costretto a stare sempre attento alla connotazione di genere. Questi giovani sembrano concepire l’identità di genere e l’orientamento sessuale in maniera molto più fluida delle generazioni precedenti: le categorie espresse dall’acronimo LGBTIQA+ sono troppo rigide. Lesbica, gay, bisessuale, transgender, intersessuale, queer (ovvero chi non vuole darsi un’etichetta), asessuati: ad essere rigida rigida è la lingua italiana.

La Drag Queen Inferius durante una serata al Be Queer

La giovane DragInferius è la Drag Queen più giovane di Perugia. E’ l’alter ego di Daniele, 23 anni, giovane perugino che lavora da un paio d’anni al Be Queer di Ponte San Giovanni, storico locale di riferimento della comunità di Perugia. «Inferius è l’esatto opposto di me – racconta – Io sono un ragazzo super timido, tranquillo, che lavora in un ristorante. Inferius è una creatura a metà tra un uomo, una donna e un alieno. E questo è un concetto che io vivo a livello biologico. Non mi identifico a livello uomo/donna nella vita di tutti i giorni. Cerco nel mio quotidiano di scardinare la binarietà». Fare esperienza dell’alterità attraverso il travestimento è un percorso che Daniele augura a tutti, perché permette di conoscersi a fondo.

Il presidente Omphalos – «I ragazzi – racconta il presidente dell’associazione Stafano Bucaioni – hanno molta consapevolezza di sé, molto più di quanto non ne avessi io alla loro età. Hanno la possibilità di confrontarsi tra loro in maniera molto più aperta, diretta, anche se non ancora del tutto libera da pregiudizi e discriminazioni. Non hanno più quei paletti che in passato c’erano nel doversi per forza definire». Guardando a 20 anni fa, quando Stefano si era avvicinato ad Omphalos dopo aver subito discriminazioni per il suo orientamento sessuale, molte cose sono cambiate.

Scambio intergenerazionale Lgbt – «È molto bello confrontarsi con le generazioni che ci hanno preceduto» dice Sara parlandone come si parla di un maestro. Allora era tutto diverso: «C’era meno tolleranza, poi ci hanno aperto tantissime porte. Tutto per loro è stata una lotta, anche la conquista degli spazi». Prima di stabilirsi in via della Pallotta 42, Omphalos aveva la sua sede in un appartamento a Ponte San Giovanni. In quasi trent’anni di esperienza l’associazione ha vinto numerose battaglie.

Futuro in bianco e nero – Grazie all’attivismo dei perugini, la regione è una delle poche ad avere  una legge contro l’omofobia e la transfobia, approvata nel 2017. L’associazione arcobaleno ha creato una «struttura di supporto a 360°» intorno alla comunità, che va dalla consulenza psicologica alla squadra di volley fino al coro. Nonostante questo, le lotte non sono mai abbastanza e molti giovani non sono ottimisti per il loro futuro. Dice la coordinatrice del gruppo giovani che si chiama Sara. Ha 23 anni e ora vive in Francia, uno dei Paesi più avanzati in materia di diritti Lgbt: «Sicuramente oggi non crescerei mia figlia o mio figlio in Italia. Il nostro paese non è ancora pronto. E di questo mi dispiace tantissimo».

Autore

Arianna Papalia

Nata a Catanzaro il 29/10/1993. Consegue una laurea in Lingue e Civiltà Orientali presso l'Università di Roma "La Sapienza" e un double degree in "China and Global Studies" presso la Beijing Foreign Studies University di Pechino e l'Università degli Studi di Torino. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.