Youtuber, influencer, mematore: l’Umbria dei mestieri digitali

Giulia ed Elena di Umbriantalk: «Le nostre creazioni in dialetto umbro e il sogno di un marchio tutto nostro». Enrico, Watchmojo Italia: «Il mio lavoro? Un video di 10 minuti al giorno»
Spopolano i meme, un fenomeno mondiale. Alessio, contributor di Peroogia: «Difficile guadagnarci per ora, mancano le regole: di chi sarebbe il copyright?»

Con una community online di oltre 19.000 utenti, la pagina Facebook Peroogia è leader in Umbria del fenomeno “meme”. Come per le pagine simili regionali e nazionali, gli amministratori sono anonimi, nascosti tra i molti profili social che interagiscono sotto i post pubblicati. Chiunque può contribuire proponendo un contenuto: un mix di immagine e testo che coniuga l’attualità di cronaca con riferimenti culturali perugini. Un esempio su tutti: l’ormai celebre Bernie Sanders all’Inauguration Day del 2021 a Washington, seduto però sulle scale della Cattedrale di San Lorenzo. I “meme” sono la novità del panorama digitale contemporaneo. «Ho notato – racconta Alessio Mommi, torgianese di 32 anni affezionato contributor di Peroogia – che le aziende assumono più volentieri chi sa fare meme per gli uffici comunicazione». Per ora, fare “il mematore” è una competenza, non ancora una professione. Perché questo scatto avvenga, servirebbe una diversa regolamentazione a livello di copyright autoriale. Chi dovrebbe essere pagato per il contenuto? Chi fa il meme o chi gestisce la pagina?

Dalla pagina Facebook Peroogia, 9 luglio 2019

Diverse sono le pagine tematiche, che diventano vetrine pubblicitarie attraverso cui vendere prodotti originali. Un esempio è il progetto di Giulia ed Elena Tabarrini, due sorelle di 29 e 24 anni di Montefalco. La prima lavora nel campo del web-marketing, la seconda ha una laurea in lingue. Insieme hanno creato i profili Instagram e Facebook di Umbriantalk. La ricetta dei post che fanno breccia nel cuore degli umbri fuorisede è semplice: espressioni dialettali con la pronuncia fonetica e la traduzione in inglese. “Nun te ‘mpiccia, nun te ‘ntricà: magna, bè e tira a campà: To mind your own business”. Arrivate a più di 5000 follower, hanno creato una tazza brandizzata Umbriantalk che stanno vendendo tramite i social. «Ci piacerebbe collaborare con altre realtà web e aumentare la visibilità – continuano Giulia ed Elena – vogliamo che l’Umbria sia più conosciuta fuori dai suoi confini, anche all’estero». Il business messo in piedi dalle due sorelle è solo all’inizio. I primi guadagni saranno investiti in un negozio online e in altri prodotti brandizzati, da aggiungere al catalogo. Se la strategia funziona, Umbriantalk potrebbe diventare un vero e proprio marchio.

Chi invece con una piattaforma web è riuscito a crearsi una professione sono gli “youtuber”, i creatori di contenuti di Youtube. Enrico Valli, perugino di 28 anni, è uno di loro. Cura il canale da più di 1 milione di iscritti Watchmojo Italia, spin-off del principale americano “Watchmojo”, in cui si trovano classifiche tematiche su argomenti della cultura pop: serie tv, film, videogiochi. Il lavoro di Enrico consiste nel produrre in totale autonomia un video di circa 10 minuti al giorno. Scrive il copione, registra la sua voce con il testo e monta le immagini di copertura. «Fare teatro mi ha aiutato per lo stile narrativo – racconta Enrico – per il resto sono un autodidatta». Il meccanismo che permette di monetizzare i video, e quindi di guadagnare, è complicato per gli stessi youtuber. Superata la soglia dei 10.000 iscritti, chi gestisce il canale può iniziare ad inserire stacchi pubblicitari nei video: più questi vengono visti, più aumenta la monetizzazione. Enrico, in particolare, si definisce “videomaker freelance” alle dipendenze di Watchmojo, perché riceve uno stipendio dai proprietari del canale principale, i veri beneficiari delle entrate del canale italiano. Dopo quattro anni, potrebbe sfruttare la visibilità acquisita per altri progetti creativi su cui ha deciso di investire. «Non so quanto ancora reggerò la routine quotidiana – riflette Enrico – se avessi altre entrate economiche, potrei chiudere il capitolo Youtube».

Autore

Elettra Bernacchini

Originaria di Recanati (MC), laureata in Semiotica all'Università di Bologna. Giornalista praticante del XV biennio della Scuola di giornalismo di Perugia.