Televisita, nuova frontiera contro il contagio

Lucio Patoia, primario di medicina interna all'ospedale di Foligno, spiega i benefici della diagnosi in video su pazienti e medici in tempi di Covid-19
Il "kit" sanitario verrà consegnato in una valigetta a domicilio. I finanziamenti ci sono, per l'avvio del progetto pilota manca solo il via libera della Regione

TELEMEDICINA AL VIA – Diagnosi via Skype in tempi di Coronavirus? Sembra fantascienza ma da una sperimentazione messa a punto in Umbria la visita medica “a distanza” potrebbe diventare presto realtà. Lucio Patoia, 66 anni, primario di medicina interna all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno, ha da poco presentato alla Regione un progetto per le visite ai pazienti in via telematica: dalle immagini delle tac all’elettrocardiogramma alla misurazione della pressione, le informazioni che si possono trasmettere al medico da remoto sono molteplici e – proprio al pari delle visite in studio – servono a delineare il quadro clinico di una persona. Ma come funziona? «Tramite la videochiamata da studio – spiega Patoia – io medico mi metto in contatto con il paziente (e con chi lo assiste) e lo guido nella visita a distanza grazie agli strumenti di misurazione che sono recapitati al suo domicilio». Dallo sfigmomanometro per la pressione al saturimetro per i livelli di ossigeno del sangue, dal fonendoscopio digitale per l’ascultazione di cuore e polmoni al computer per l’invio dei dati, l’Asl locale fa recapitare il “kit” direttamente a casa del paziente all’interno di una valigetta ventiquattrore.

MISURA ANTICONTAGIO – Il sistema di televisita potrebbe tornare utile anche per i pazienti positivi al Covid-19 in isolamento domiciliare. Gli esperti mettono in guardia sulla malattia dove non sono inusuali peggioramenti improvvisi che possono portare il paziente alla intubazione nel giro di mezza giornata. Il monitoraggio costante è dunque fondamentale. Per Patoia «medico e paziente prendono accordi per la televisita, se poi c’è bisogno di completare la diagnosi con esami da laboratorio lo si fa avvalendosi dell’infermiere del distretto che va a casa del paziente», dice. Il medico folignate non esclude in futuro un ampliamento ad esami specialistici come l’ecografia condotta dal letto di casa alla ispezione dei nei da parte del dermatologo. Certo è che in tempi di pandemia la distanza è diventata un bene prezioso per la vita non solo dei pazienti ma anche del personale sanitario. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) sono oltre 170 i medici, gli infermieri e i farmacisti morti in Italia a causa del contagio da Covid-19. Maggiore distanza fisica non significa però minore qualità nel rapporto tra medico e paziente:

COSTI E BENEFICI –  Prima dello scoppio della pandemia l’idea di ricorrere alla televisita a domicilio aveva ottenuto un primo parere favorevole dall’Istituto Superiore di Sanità. Il 1° aprile il progetto è stato presentato all’assessorato alla sanità dell’Umbria per l’avvio della sperimentazione su un campione di pazienti covid nel territorio di Foligno, circa una ventina. «I fondi ci sono – assicura Patoia – la Cassa di risparmio della città ha messo a disposizione 70 mila euro per l’acquisto delle prime valigette (ciascuna costa 5 mila euro) – ora manca solo il via libera dalla Regione». La valigetta per la visita telematica non è monouso: se oggi può essere utilizzata dai pazienti covid un domani potrà andare a beneficio dei degenti affetti da altre patologie. Sul lungo periodo poi la telemedicina potrà produrre risparmi per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Secondo i dati del ministero dell’economia i costi di ospedalizzazione, solo per la “quota alberghiera”, si aggirano intorno ai 600 euro al giorno a paziente. Il sistema di televisita a domicilio consentirebbe di accelerare la dimissione di alcuni degenti che verrebbero seguiti nella fase post ospedaliera direttamente a casa con un alleggerimento dei posti letto nelle strutture. Per il successo dell’intera operazione una condizione resta però prioritaria: la rete internet deve essere perfettamente funzionante, tanto nelle abitazioni quanto negli studi medici.

Autore

Claudio Agrelli

Nato a Saronno (Varese) il 1° agosto 1991. Laureato magistrale in Scienze Politiche - Mass Media e Politica presso Alma Mater Università di Bologna, campus di Forlì. Giornalista praticante del XIV Biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.