Perugia capitale del cinema d’autore

I gestori delle piccole sale: "Il nostro lavoro è fondamentale per rigenerare la città"
Dal PostModernissimo al Mèliés, allo Zenith, passando per il cinematografo Sant'Angelo: con solo 167mila abitanti il capoluogo umbro ha ben quattro cinema d'essai

Il cinema, fino a poche decine di anni fa, rappresentava il progresso ed era la vetrina del futuro. Oggi però, nell’era di Netflix, dello streaming e delle tv a pagamento, sembra esserci sempre meno posto per le sale cinematografiche indipendenti e, quasi ovunque, sopravvivono solo i grandi complessi multisala. Questo, però, sembra non valere per Perugia, una città di medie dimensioni, che, però, ha un rapporto davvero unico tra popolazione e numero di cinema: con i suoi 167mila abitanti ha ben 4 strutture capaci di proiettare ogni sera film di diverso genere. Nel resto d’ Italia, in generale, il cinema d’Essai sopravvive, ma non con l’incidenza che ha nel capoluogo umbro.

I CINEMA – Passeggiando per corso Garibaldi può capitare di passare davanti al cinema Sant’Angelo, composto da una sola sala, ma mai vuota, neppure durante la settimana. Questo cinema è gestito, insieme al cinema Mèliés di via della Viola, dai fratelli Gatti, figli del vecchio proiezionista del teatro Pavone. Mirco Gatti ci spiega subito che non è facile portare avanti un’attività di questo genere, ma che non bisogna arrendersi perché “il segreto del cinema è la magia che incarna, cosa che un televisore non potrà mai dare”. A distanza di pochi metri dal Mèliés, tra le viuzze medioevali perugine, si trova il PostModernissimo, riaperto nel 2014 da quattro giovani con la passione per le pellicole cinematografiche che avevano un desiderio: “colmare il vuoto” lasciato nel 2000 con la chiusura del vecchio cinema del quartiere.

DENTRO AL POSTMOD – All’interno, oltre alle tre sale di proiezione c’è un bar e una stanza dove è possibile leggere e scambiare quattro chiacchiere. “La volontà è quella di riattivare il legame tra cittadini, cinema e vie della città” ci spiega Ivan Frenguelli, uno dei gestori. “Il pubblico va educato quotidianamente – aggiunge – vanno inventati sempre nuovi modi per affascinare gli spettatori in un mondo come il nostro dove siamo bombardati di proposte”. Dall’altro lato di Perugia si trova invece il cinema Zenith, il più antico della città, aperto nel 1954, nella suggestiva struttura di un convento del 1400. Negli anni ’80 è divenuto lo spazio di riferimento per il teatro dialettale cittadino, pur non abbandonato l’attività di proiezione. Unico cinema perugino a non aver mai chiuso le proprie porte neppure temporaneamente, ha resistito allo spopolamento del centro storico e all’apertura delle multisala mantenendo la sua vocazione di cinema d’autore e di spazio culturale.

LE PERSONE – Ma perché le persone preferiscono questi luoghi ai grandi multisale? Parlando con alcuni prima dell’inizio dello spettacolo, ci si accorge subito che i frequentatori di questi cinema sono clienti fedelissimi che vengono costantemente e che percepiscono questo luogo come familiare.

Perugia emerge così nel panorama italiano come una vera e propria anomalia positiva, che nonostante tutte le difficoltà continua a resistere.

Autore

Luca Marroni

Nato a Perugia il 02/08/1992. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Perugia. Giornalista praticante del XIV Biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.