Un Tulipano che fiorisce dopo più di 40 anni

Il nuovo proprietario, Giunio Marcangeli, promette: «Entro il 2022 la fine dei lavori»
«Non fallirò come i miei predecessori perché la mia non è un'impresa finanziaria ma di costruzione»

Doveva ospitare alberghi, negozi, uffici e sale per conferenze. Invece, il complesso del Tulipano di Terni è stato un eterno incompiuto per più di 40 anni. Oggi rimane lo scheletro di un grattacielo di 22 piani che, con i suoi 80 metri in verticale, è il più alto dell’Umbria. Ma fra due anni il Tulipano sboccerà: parola di Giunio Marcangeli, titolare dell’omonima società che l’ha acquistato lo scorso settembre. Quasi 1 milione e 200 mila euro la cifra sborsata all’asta giudiziaria per aggiudicarsi quest’opera che attende di vedere la luce da troppo tempo. Per l’imprenditore, un primo passo per «recuperare una parte della città, perché quello non è solamente un edificio, ma è un complesso immobiliare che permette la ricucitura di un tessuto urbanistico in questo momento degradato».

I lavori – La messa a nuovo del complesso 23mila metri quadri e 200 parcheggi è iniziata subito dopo l’acquisizione: «Prima di tutto abbiamo cercato di riqualificare le zone limitrofe – spiega Marcangeli – perché dopo 40 anni erano diventate un bosco. Ora, piano piano, stiamo ristrutturando tutto l’edificio».

Quando, fra due anni, i lavori saranno terminati, il Tulipano – che impiega nel cantiere tra i 50 e i 150 operai, in base alle diverse fasi di lavorazione – sarà alto 90 metri e darà lavoro a un centinaio di persone: sia dipendenti, sia negozianti del centro commerciale. Nonostante sia un palazzo datato, Marcangeli rassicura sulla sua tenuta: «L’Arpa – l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha comprato una parte del grattacielo – ha fatto verificare la qualità della struttura in cemento armato dall’Università di Perugia e ha assicurato che, a livello statico, si tratta di un edificio perfetto». Oltre all’investimento iniziale, il costo di ristrutturazione dell’opera sarà di altri 8 milioni di euro.

Eterna incompiuta – La storia del Tulipano è lunga e travagliata. Nel 1976 il comune di Terni firmò la prima convenzione per appaltare alla Tulipano srl la costruzione di un complesso immobiliare. Ma non trascorse molto tempo perché sorgessero i primi problemi. E così,  tra modifiche al progetto, termini per la consegna scaduti e lavori fermi, nel 1990 la seconda puntata di quella che diventerà una telenovela: il comune e la società siglarono un accordo che prevedeva nuove condizioni per la realizzazione della struttura. Fu la svolta? No, perché nel 2002 alla Tulipano subentrò la San Valentino Residenza srl. Ma anche questa non ebbe vita facile e dopo 2 anni – in stato di liquidazione – comunicò la volontà di vendere a un’eventuale società acquirente. Detto, fatto: nel 2008, alla San Valentino succedette a sua volta la Sirio srl, che decise di rimuovere all’opera lo stigma di eterna incompiuta ribattezzandola “Le Terrazze”. Senza, però, fare i conti con i creditori, che nel 2016 le fecero pignorare il cantiere per rivalersi nell’asta giudiziaria.

Dopo che tre società hanno fallito l’obiettivo di costruire questo complesso, perché Marcangeli pensa di far meglio dei suoi predecessori?: «Perché la mia è un’impresa di costruzione pura, non finanziaria – risponde lui stesso –. Io faccio un’operazione decisamente più semplice rispetto alle altre». Ora, la storia del Tulipano si arricchisce di un altro capitolo, con protagonista la Marcangeli srl. E se son tulipani fioriranno.

Autore

Riccardo Ciriaco

Nato a Lamezia Terme (CZ) il 24/11/1992. Laureato in giurisprudenza all'università Roma Tre. Giornalista praticante del XIV biennio della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.