L’Italia è un Paese per vecchi (che pagano cash)

Pagamenti, contanti o carta? I pensionati non hanno dubbi, anche se un’altra via è POSsibile
Non sono né criminali né evasori ma gran parte degli anziani continuano a preferire il contante per effettuare la maggioranza dei pagamenti pur non accantonando quasi mai l’uso delle carte elettroniche che vengono relegate al pagamento di importi medio-alti.

CISL PENSIONATI – «Basta una pensione di mille e un solo euro in più perché i vecchietti come me non la possano prendere più alle poste – racconta Giorgio Menghini segretario Cisl pensionati umbria – non vogliamo pagare più un euro alle banche!». I pensionati con una pensione superiore a 1.000 euro sono infatti costretti, ci spiega Menghini, ad aprire un conto in banca per poterla ritirare «e un nonno o una nonna ha bisogno che il nipote l’accompagni al bancomat, perché è molto più complicato che andare alle poste. È una situazione che ha messo in difficoltà moltissimi pensionati e qui ci arrivano ogni giorno diverse lamentele». E sui pagamenti con le carte elettroniche Menghini continua «Non si vedono molti Pos in negozi come i bar per esempio, dove si comprano caffè e cornetti e le transazioni sono di piccola entità, ma non sarebbe un problema per gli over 65 perché si tratta di tirare fuori una carta dal portafoglio invece delle banconote».

Siamo quindi andati davanti a una filiale delle poste di Perugia e abbiamo chiesto ai pensionati cosa pensano della possibilità di fare le spese giornaliere col Pos e quanto lo usano.

I DATI DI BANCA D’ITALIA – Secondo i dati che ci ha fornito Banca D’Italia la diffusione degli strumenti di pagamento alternativi al contante come i bonifici, gli assegni bancari (i più usati dai pensionati) e i vari tipi di carte, ha un impatto positivo sull’economia, sia in termini di minori costi degli scambi sia in termini di maggiore trasparenza.

Nel 2017 (dati Bce) l’Italia era il penultimo paese dell’area dell’euro in termini di numero di pagamenti pro capite con strumenti diversi dal contante, sebbene negli ultimi anni abbia registrato tassi di crescita significativi e nel 2018 in Umbria sono stati fatti 101 pagamenti pro capite con mezzi alternativi al contante (che per gli anziani sono perlopiù bonifici e assegni), un valore comunque inferiore alla media nazionale.

I NUMERI PER GENERE – Considerando i dati rispetto al genere, gli uomini, pur avendo eseguito più transazioni delle donne, hanno utilizzato meno il contante ma con un valore medio leggermente più alto. Il valore medio delle transazioni con strumenti alternativi è invece stato più elevato per le donne.

LA VARIABILE DELL’ETÀ – Un’altra variabile d’interesse per l’utilizzo degli strumenti di pagamento è l’età. Il numero medio di transazioni pro-capite effettuate aumenta al crescere dell’età, in particolar modo per quelle regolate in contanti. La fascia d’età più elevata, relativa agli over 65, ha effettuato in media il più alto numero di transazioni pro-capite, utilizzando prevalentemente il contante. Tra gli strumenti alternativi il più utilizzato in questa fascia d’età ci sono gli assegni. Oltre il 70 per cento, in questa categoria, dichiara inoltre di non possedere una carta con la nuova tecnologia contactless, ma solo quelle di vecchia generazione, risultando più legata agli strumenti tradizionali.

Autore

Riccardo Annibali

Nato a Roma il 26 febbraio 1989, laureato in Scienze della Comunicazione presso l'università Lumsa e giornalista praticante della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.