Gubbio-Burkina Faso: ridare la vista agli ultimi

In Burkina Faso, uno dei paesi più poveri del mondo, senza cure si può diventare ciechi anche per una banale infezione: la speranza parte dall’Umbria e arriva a Nanoro
L'associazione L'Impegno è stata fondata nel 2006 dal medico di Gubbio Luigi Panata. L'estrema povertà del Burkina Faso spinse Panata a dedicare la propria vita ai problemi degli abitanti di quel territorio. Adozioni, pozzi per l'acqua potabile e un intero reparto di oculistica e ottica nel cuore della savana, Tutto grazie alla generosità degli eugubini.

“Durante il suo primo viaggio in Africa, mio marito rimase profondamente colpito dalle condizioni degli abitanti del Burkina Faso, qui in Italia è difficile immaginare quanto siano povere quelle persone. Tornò a casa deluso e con la voglia di impegnarsi in prima persona per migliorare la vita di quella gente”. Era il 2006. Oggi Patrizia, vedova di Luigi Panata, ricorda così la genesi dell’associazione “L’Impegno”, di cui ha ereditato la presidenza dopo la morte del marito nel marzo 2019.

La differenza – In occidente, spesso un problema alla vista si risolve con una visita oculistica e un paio di occhiali. Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri al mondo, con il 63,8% della popolazione che vive in condizioni di miseria e il 44,5% al di sotto della soglia di povertà assoluta. Lo Stato non offre prestazioni sanitarie e non è raro che si diventi ciechi a quattro anni per un patologia che in Italia è considerata banale e curabile. Almeno era così fino al 2016, prima che alcuni volontari umbri decidessero di cambiare le cose.

L’Impegno – Tutto è partito da Gubbio, dall’associazione fondata nel 2007 dal medico Luigi Panata. “All’inizio non fu facile, Luigi era convinto di non riuscire a raccogliere abbastanza soldi e volontari”, ricorda Patrizia. A distanza di anni, si fa un bilancio dei progetti realizzati: le adozioni a distanza, la costruzione di cinque pozzi per l’acqua potabile e poi la creazione del centro di chirurgia oculistica e il laboratorio di ottica nell’ospedale di Nanoro, un villaggio a circa due ore e mezzo di auto da Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso.

Nanoro è un dipartimento del Burkina Faso classificato come comune,
situato nella Provincia di Boulkiemdé, nel centro-ovest del paese.

L’ospedale – Il reparto, inaugurato nel 2016,  è stato creato da Panata, dall’oculista Giovan Battista Sbordone e dall’ottico Gabriele Salciarini. Grazie a loro e ai padri camilliani, l’ospedale di Nanoro è un’isola di efficienza nel bel mezzo della savana sub sahariana. Solo nell’ultima missione umanitaria dell’associazione, di appena quindici giorni, sono stati effettuati 490 controlli optometrici, 252 consulenze oftalmologiche e 129 interventi chirurgici. Oltre alla consegna di 249 occhiali da vista, 500 occhiali da sole, 100 occhiali premontati.

La cura – “Siamo un punto di riferimento – spiega Salciarini – per tutto il territorio e per gli stati confinanti. Le persone arrivano da noi dopo lunghissimi viaggi a piedi. Uno dei nostri primi pazienti aveva 20 anni, arrivò da noi dopo quattro giorni di cammino, sorretto da suo fratello. Era completamente cieco. Lo curammo e poco dopo tornò a casa senza bisogno di aiuto, gli abbiamo cambiato la vita”. Ora l’obiettivo è quello di formare e rendere indipendente chi opera stabilmente a Nanoro, creare un’equipe di specialisti del luogo che possa portare avanti il loro progetto.

Un simbolo – Il segreto del successo di “L’Impegno” è il sostegno degli eugubini, e delle aziende private del territorio, che sostengono finanziariamente ogni missione. “Gli abitanti di Gubbio sono generosi, hanno capito quello che facciamo e mio marito è stato per tutti un esempio” racconta Patrizia. Un lavoro, quello di Luigi Panata che non ha conquistato solo il riconoscimento dei concittadini, ma anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel 2017 a Panata è stata conferita l’onorificenza al Merito della Repubblica: “Per la sua preziosa opera volontaria di soccorso medico e umanitario offerta da molti anni in Burkina Faso”.

Autore

Sofia Gadici

Nata a Fiuggi il 14 dicembre 1992. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali all'Università di Roma Tre e in Comunicazione pubblica digitale e d'impresa all'Università degli Studi di Perugia. Giornalista praticante presso la Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.