Al posto dei canali ci sono ruscelli e cascatelle, i ponti sono di legno e non ci sono palazzi ma appena cinquanta casette di pietra. Invece che in mare, i corsi d’acqua affluiscono nel fiume Menotre. Non è Venezia, ma Rasiglia, frazione montana di Foligno, che al capoluogo veneto è stata paragonata per la sua bellezza. Da due anni e mezzo protagonista di migliaia di scatti social.
Storia e tradizione. Le prime notizie sul borgo risalgono al XIII secolo, quando la tessitura, la lavorazione della lana e l’artigianato ne caratterizzarono la vita economica. Fu la famiglia Trinci di Foligno che, sfruttando la presenza dell’acqua, dette inizio a quella che poi diventò la fortuna del paese: mulini e opifici. Alla fine dell’Ottocento il borgo dei ruscelli era ricco di attività commerciali e artigianali. a
Molte di queste imprese, come il mulino Angeli e i lanifici delle famiglie Accorimboni e Tonti, restarono attive fino a metà del Novecento quando, con l’avvento dell’energia elettrica, le produzioni si spostarono a Foligno, decretando il declino di Rasiglia.
La rinascita. Danneggiato dal terremoto del 1997, il borgo rischiava di diventare un paese fantasma e invece, grazie alla cura dei suoi 18 cittadini e dell’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti“, oggi è diventato popolarissimo fra le mete di viaggio umbre. Un vero “miracolo”, perché ogni giorno accoglie migliaia di turisti italiani e stranieri che grazie alla potenza del web hanno scoperto questo angolo meraviglioso dell’Umbria.
Effetto social. Nel 2019 si è piazzata al quinto posto della classifica Fai tra i “Luoghi del cuore”, nella quale era entrata solo l’anno prima. Blogger e utenti di Instagram ne sono rimasti folgorati, tanto da immortalarla in scatti evocativi che hanno condiviso sulle loro pagine, seguite da migliaia di followers. È stato anche questo ‘uragano social’ ad accrescere la fama del borgo: oggi, digitando l’hashtag #Rasiglia su Instagram, sono più di 17mila i post che la raffigurano. Numeri da record, come i 6mila turisti che ogni fine settimana scelgono di visitarla. E le foto che scattano continuano a fare il giro del mondo (online) stimolando ancora di più la curiosità e l’interesse. Grazie ai suoi scorci, la piccola Venezia umbra si è piazzata anche al quarto posto tra i luoghi di maggior interesse dell’Umbria. Così il borgo ha scoperto una nuova vocazione, quella del turismo lento, fatto di passeggiate e di contemplazione, in un luogo unico immerso nella natura.